Monopattino investe un bambino in via Maqueda: urge regolamentazione

Servono regole chiare su questi mezzi, soprattutto in merito a chi guida

monopattino

L’episodio risale allo scorso 25 marzo, quando un monopattino guidato da un uomo travolse un bambino in via Maqueda a Palermo. Il piccolo, fortunatamente, non ha riportato gravi conseguenze; tuttavia, l’episodio porta ad alcune riflessioni.

IL VIDEO

A MILANO UNA MORTE E UNA DONNA IN COMA

Nella serata di ieri a Milano un altro episodio grave. Un monopattino, guidato da un 47enne, ha investito una cittadina filippina di 51 anni residente in città, mentre stava attraversando sulle strisce. Le condizioni della donna sono subito apparse molto gravi, a causa di un trauma cranico nella regione occipitale. Il personale del 118 è stato costretto ad intubare la paziente in strada, per poi condurla d’urgenza all’ospedale San Raffaele. La donna si trova adesso in coma, e le sue condizioni sono molto delicate.

Sempre nel capoluogo lombardo, lo scorso 29 gennaio, un monopattino guidato da un ragazzino aveva investito e ucciso Rosanna Rossi, 88 anni. La donna camminava con i sacchetti della spesa, quando il mezzo a due ruote l’ha travolta. Le sue condizioni inizialmente non apparivano gravi, ma sono peggiorate col tempo. Il 10 marzo la situazione è precipitata, Rosanna è entrata in coma ed è morta il giorno successivo. “Se non ci fosse stato questo maledetto incidente mia mamma sarebbe ancora qui: avrebbe compiuto 89 anni a maggio e probabilmente avrebbe vissuto ancora per un bel po’, dato che era autonoma in tutto e per tutto“, ha raccontato la figlia.

SERVONO REGOLE CHIARE

Gli episodi raccontati, purtroppo, non sono gli unici accaduti. Altri fatti del genere, con conseguenze più o meno gravi, si sono verificati in Italia ed anche all’estero. Il monopattino, di certo, è un mezzo molto utile per ridurre l’inquinamento e diminuire il traffico cittadino; tuttavia, urge una chiara regolamentazione di questi mezzi, in particolare in merito a chi li conduce.

Come accade con le auto e i ciclomotori, infatti, sarebbe opportuno pensare ad una “patente” che attesti la conoscenza del codice stradale ed i rischi connessi alla guida. Spesso questi mezzi girano anche al centro delle strade, condotti da minori o da “sprovveduti”, come dimostra il video che vi mostriamo, in cui due ragazzi vanno “zigzagando” pericolosamente senza casco sulla carreggiata percorsa dalle auto.