“L’ho costruito io il montacarichi, non mi ricordo da quando, ma funzionava ed era sicuro. Ho sentito il botto, ma non so da quanti metri sono caduti i miei parenti“. A parlare è Francesco Paolo Desio, fabbro e costruttore dell’ascensore “fai da te” della palazzina di via Mura San Vito, 7 nel quartiere Capo a Palermo, caduto nella tarda serata di sabato. La costruzione, come confermato anche dai vicini di casa, sarebbe avvenuta da poco tempo in sostituzione di una scala a chiocciola fatiscente che collegava i due piani della palazzina.
Nella giornata di lunedì gli agenti della polizia si sono recati di nuovo nella palazzina abitata da Desio per un nuovo sopralluogo sul luogo dove si è sfiorata una tragedia. Era presente anche il figlio del fabbro, padre dei bambini: “Non voglio pensare a quei momenti”, ha detto ai giornalisti che si trovavano lunedì al Capo per intervistare il fabbro. “Li ho aiutati io, ero a casa di mio padre in quel momento”.
Quattro le persone ferite: due donne di 32 e 71 anni e due bambini, un maschio e una femmina di 7 e 13 anni. Ad avere le conseguenze peggiori la signora più anziana, moglie del fabbro, che ha rimediato fratture ad entrambe le game. Dopo essere stata operata una prima volta, i medici hanno deciso di eseguire un secondo intervento nei prossimi giorni a causa di una frattura esposta di un arto inferiore. La trentaduenne, mamma dei due piccoli, ha riportato la frattura di un piede. In un primo momento non sembrava necessaria l’operazione, ma adesso i medici hanno deciso di intervenire al calcagno fratturato. Per entrambe le donne sarà necessario ancora qualche giorno di ricovero nel reparto di Ortopedia dell’ospedale Civico, soprattutto per monitorare la situazione dopo i rispettivi interventi e scongiurare qualsiasi tipo di infezione.
Stanno bene invece i bambini, per loro solo tanto spavento. Sono ricoverati nel reparto di Pediatria dell’ospedale Cervello di Palermo. Il più piccolo non ha riportato nulla mentre la tredicenne ha rimediato una piccola frattura al perone. I due minori sono sotto stretta osservazione dei medici.
Nuovo sopralluogo della polizia nella palazzina di proprietà del fabbro. “L’ascensore artigianale” costruito da Dusio è caduto per il cedimento delle funi a causa probabilmente del troppo peso. Gli investigatori dovranno accertare se la struttura è stata sottoposta ai giusti controlli e collaudi e se aveva le autorizzazioni del caso. Al momento sotto sequestro è finito solo il montacarichi crollato e il vano che l’ospitava, la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta.