L’imprenditore Vincenzo Morace, proprietario del Trapani Calcio fino al 2018, è tornato in possesso del suo patrimonio, precedentemente sequestrato nell’ambito di un processo per corruzione a suo carico. Si tratta di beni del valore di circa 10 milioni, tra cui anche il pacchetto azionario della “Liberty Lines”, società di aliscafi della quale Morace è stato presidente fino al 2016.
Ad assumere la decisione sul dissequestro dei beni i giudici della sezione misure di prevenzione che hanno rigettato la proposta di confisca avanzata dalla Procura. Il procedimento penale, invece, non sta proseguendo per via delle gravi condizioni di salute di Morace, affetto da una malattia che non gli permette di affrontare il processo.
L’inchiesta, denominata “Mare Monstrum”, era partita nel 2017. Le accuse a carico di Vittorio e del figlio Ettore Morace, erano legate a un presunto accordo con la Regione per aggiudicarsi un bando per il servizio del trasporto marittimo. Al centro dell’attenzione dei giudici la somma di oltre 10 milioni di euro, equivalente al totale delle compensazioni erogate per prestazioni di trasporto marittimo mai rese per cause di forza maggiore. Tuttavia, secondo i giudici, non vi sarebbero prove sufficienti ad attestare una condotta irregolare da parte dell’allora assessore ai trasporti Salvatrice Severino in relazione ai rapporti con la famiglia Morace.
Pertanto, tornano a disposizione dell’imprenditore le azioni della Liberty Lines, nonché un’autovettura, fabbricati e terreni nel trapanese.