Una nuova variante del morbillo è stata appena identificata in Italia. I casi scoperti sono due, entrambi in Lombardia. Si tratta di una forma mutata del virus che causa il morbillo in grado di eludere molti dei test molecolari normalmente utilizzati per rilevare le infezioni.
Il morbillo, come noto, è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramyxoviridae) che si manifesta con sintomi con febbre alta e macule rosse (esantema) che appaiono dapprima sul viso, per poi estendersi al resto del corpo. Nonostante sia prevenibile grazie al vaccino, è ancora oggi una delle infezioni più frequenti e gravi, che espone a complicazioni e persino alla morte.
I due casi hanno entrambi una storia di viaggio, nel Sud Italia e in Tailandia, e nessun apparente legame epidemiologico tra loro. La nuova variante che li caratterizza è stata denominata 8491 dai ricercatori e, come indicato, è una forma mutata del genotipo D8, uno dei diversi 24 genotipi del morbillo conosciuti, attualmente responsabile di epidemie in tutto il mondo. Questo genotipo ha avuto origine in Asia negli Anni 80, ma la nuova variante identificata non era mai stata rilevata in Italia.
Le mutazioni della nuova variante del morbillo sono difficili da identificare con i test a disposizione al momento. Con questa situazione, il rischio è che la nuova variante del morbillo si diffonda in maniera silenziosa. Secondo i ricercatori, per renderla più facilmente identificabile, sarebbe quindi necessario aggiornare le sequenze che vengono utilizzate in questi test, affinché tengano conto delle nuove mutazioni osservate. In alternativa, potrebbe essere utile aggiungere nuove sequenze ai test, affinché riconoscano bersagli diversi.
Il morbillo è una malattia altamente contagiosa e, soprattutto, pericolosa, che rappresenta ancora un grave problema di salute pubblica. .Il virus è infatti ancora responsabile di epidemie in tutto il mondo e di oltre 100.000 decessi ogni anno. La vaccinazione è l’arma più efficace nei confronti di tutti i genotipi e varianti di morbillo.
Attualmente, il vaccino è disponibile come forma di un complesso trivalente – morbillo, la parotite e la rosolia (Mpr) – che in Italia è obbligatorio per i minori da zero a 16 anni. “Si consiglia una prima dose del Mpr prima del 24° mese di vita, preferibilmente al 12-15° mese, con un richiamo verso 5-6 anni o 11-12 anni – precisa il sito dell’Iss.