Morì per catturare Messina Denaro, medaglia al valore per il maresciallo Filippo Salvi

Questa mattina a Bagheria ha avuto luogo la celebrazione nel 17° anniversario della morte del Maresciallo Capo Filippo Salvi, Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri alla Memoria. Il carabiniere è deceduto il 12 luglio 2007 mentre stava installando a monte Catalfano una telecamera di sorveglianza utile per la cattura di Matteo Messina Denaro. Presenti tutte le autorità militari cittadine e l’amministrazione comunale.

Il Generale Magrini, accompagnato dai genitori del decorato e dal Sindaco, dopo la lettura della biografia del militare e della motivazione dell’onorificenza concessa, ha deposto una corona d’alloro ai piedi della targa che ricorda il Maresciallo Salvi. Nel suo intervento, il Comandante Provinciale ha sottolineato l’importanza del ricordo degli eroi dell’Arma che hanno donato la loro vita per l’interesse superiore della tutela dello Stato e delle libere Istituzioni.

In seguito, presso la Chiesa del Santo Sepolcro, è stata officiata una messa in suffragio del decorato da Don Filippo Custode. In quest’occasione, il Dott. Ezio Buzzi, Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, ha consegnato ai genitori del maresciallo Salvi la pergamena di “Soci d’onore” in quanto detentori della Medaglia D’Oro tributata al figlio caduto in servizio.

Le motivazioni dell’onorificenza

Il Presidente della Repubblica, con decreto Presidenziale n. 128 del 30 marzo 2023, ha concesso la medaglia d’oro al valore dell’Arma dei Carabinieri alla memoria al Maresciallo Capo Filippo Salvi nato il 9 giugno 1971 a Bergamo, con la seguente motivazione: “Maresciallo addetto a  sezione anticrimine del  raggruppamento  operativo  speciale,  partecipava  a rischiose attività di servizio svolte in  aree  ad  alto  indice  di criminalità   mafiosa, evidenziando elevata professionalità, altissimo spirito di sacrificio e somma  perizia. Durante lo svolgimento di una complessa indagine volta alla cattura di esponente apicale di Cosa Nostra, ricercato dal 1993, procedeva nottetempo all’installazione su una parete rocciosa di apparati tecnici di osservazione, precipitando e decedendo all’impatto.  Fulgido esempio di eccezionale coraggio e non comune senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.