Sulla morte dell’insegnante palermitana, avvenuta 10 giorni dopo avere ricevuto la dose del vaccino anti Covid Astrazeneca, si vuol fare luce. E’ la Procura di Palermo ad avere aperto un fascicolo di “atti relativi”, attraverso i quali si ipotizza il reato di omicidio colposo. In attesa che venga disposta l’autopsia, tutto passa nelle mani della task force coordinata dal professore di Medicina legale dell’ università di Catania Cristoforo Pomara. Attraverso opportune analisi, si cercherà di capire se c’è una correlazine tra il vaccino e il decesso della 46enne.
Come stabilisce il decreto dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, per i casi “astrattamente sospetti” occorre seguire delle procedure precise delegate alla task force. Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Giorgia Spiri hanno dunque aperto un fascicolo ma di fatto aspetteranno gli esiti delle verifiche che saranno compiute dagli esperti.Il Policlinico, dove era ricoverata, ha segnalato quanto accaduto all’Agenzia italiana del Farmaco e all’autorità giudiziaria.
A ricostruire gli ultimi momenti di vita della docente, nota a Palermo per il suo impegno nel sociale è Fabio Geraci sull’edizione cartacea del GdS in edicola. “La paziente è giunta al Policlinico il 24 marzo scorso proveniente dall’ospedale Buccheri La Ferla – si legge in una nota – in condizioni molto critiche con trombosi profonda estesa e una storia anamnestica nella quale è presente anche una somministrazione vaccinale. Trasferita in terapia intensiva in disfunzione multiorgano nonostante i trattamenti avanzati e le cure prestate dai sanitari la paziente è deceduta”.