Morte Roberta Siragusa, l’esito del Ris: “Pietro Morreale ha mentito”
Il giovane avrebbe prima ucciso la 17enne e poi buttato il corpo nel dirupo
Importanti novità sulle indagini relative alla morte di Roberta Siragusa, avvenuta a Caccamo la notte tra il 23 e il 24 gennaio scorso. Secondo i PM di Termini Imerese, in seguito alle indagini condotte dai carabinieri del Ris, la versione dell’ex fidanzato Pietro Morreale non regge.
“Roberta è scesa dalla macchina, si è data fuoco e si è buttata, non l’ho uccisa“ , aveva affermato Morreale. Tuttavia, dalle analisi dei reperti ritrovati nelle zone in cui è avvenuto il fatto, pare che l’ex fidanzato abbia prima ucciso la 17enne e poi abbia gettato il corpo nel dirupo di Monte San Calogero.
A suffragio della tesi della magistratura le tracce di formazioni pilifere e materiale combusto trovate sul sedile posteriore della Fiat Punto di Morreale. Inoltre, le macchie di sangue trovate sul freno a mano della vettura sono di Roberta Siragusa, e tracce di benzina sono presenti nei frammenti di indumenti che la vittima aveva addosso quella notte. Non ci sono invece tracce di combustione nel dirupo dove si trovava il corpo senza vita della ragazza.
Si attende la relazione finale dall’autopsia, ma l’ipotesi più probabile sarebbe che il decesso è stato procurato dall’asfissia provocata dal fumo. Resta da stabilire se Roberta fosse già morta prima di finire nel burrone; inoltre si dovrà capire, una volta accertata la colpevolezza di Pietro Morreale, se il ragazzo ha agito da solo oppure qualcuno lo ha aiutato nel compiere l’omicidio.