Morte Roberta Siragusa, prosegue il processo: test a confronto sulla scia di fuoco che uccise la giovane

Andata in scena oggi, 21 giugno, un’altra udienza del processo per la morte di Roberta Siragusa. I consulenti nominati dalla difesa hanno fornito precise valutazioni tecnico-scientifiche differenti dalle precedenti

roberta siragusa

Prosegue il processo per la morte di Roberta Siragusa, la 17enne morta nella notte tra il 23 e il 24 gennaio 2021 a Caccamo. Accusato dell’omicidio della giovane l’ex fidanzato, Pietro Morreale, su cui pende anche l’aggravante del legame affettivo con la vittima. L’imputato, tuttavia, nega di avere ucciso la ragazza, sostenendo che si sarebbe trattato di suicidio. 

Nella mattinata di oggi, 21 giugno, due consulenti nominati da Gaetano Giunta, legale di Pietro Morreale, hanno fornito una disamina tecnica dei fatti che avvennero quella tragica sera. Oggetto della loro consulenza un video mostrato in aula. I due esperti, osservando i passaggi del filmato, hanno esaminato la scia di fuoco che ha avvolto il corpo di Roberta Siragusa.

Nella consulenza, in cui non era riportata la causa specifica della morte, risultavano piuttosto valutazioni metrico-scientifiche, relative a distanze e misurazioni specifiche. Il tutto per arrivare a fornire dati differenti da quelli calcolati precedentemente. Dalle risultanze degli esami emergerebbe infatti l’impossibilità che la “miccia” possa essersi accesa in un luogo per poi divampare in un altro.

L’udienza è durata circa 3 ore, prima che le parti si riaggiornassero al successivo incontro del 28 giugno, in cui la difesa presenterà ulteriori test di confronto.