Morte sul lavoro, Lascari piange Mario Cirrincione: “Morire per portare il pane in casa”
Dolore e incredulità per la morte di Mario Cirrincione, 49 anni, l’operaio travolto da un muro a Campofelice di Roccella durante la ristrutturazione di un immobile in campagna.
L’uomo, originario di Lascari, sposato e con due figli, si era trasferito a Campofelice di Roccella qualche anno fa. Ieri è andato a lavoro e non ha fatto più ritorno a casa, travolto da blocchi di tufo che non gli hanno lasciato scampo. Operaio di una ditta di Montemaggiore Belsito, regolarmente assunto, stava eseguendo dei lavori in via Madonna di Gibilmanna.
Sotto shock la comunità di Lascari
Mario Cirrincione da tutti viene descritto come un gran lavoratore, un uomo per bene, dedito alla famiglia. La comunità di Lascari è sotto shock dopo aver appreso la tragica notizia. “Morire per portare il pane a casa, questa è la dura realtà che dobbiamo accettare? No Mario, non è possibile”.
“Un’altra vittima, è inaccettabile”.
“Nell’attesa di capire l’esatta dinamica dell’incidente e le possibili cause, esprimiamo la nostra più totale vicinanza alla famiglia della vittima e diciamo anche che siamo stanchi di ascoltare parole di cordoglio. Il lavoro e la sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia e Palermo, che proprio ieri insieme alla Cgil Sicilia ha appoggiato lo sciopero di due ore proclamato da metalmeccanici ed edili, dopo la strage di Firenze, per dire “Basta morti sul lavoro”.