Ospite di una rsa, è morto a Palermo, all’età di 80 anni il boss Pietro Vernengo, che fu a capo del mandamento di Santa Maria di Gesù. Un pezzo da 90 della mafia siciliana, componente della “Commissione”, fu uno degli imputati di spicco nel maxiprocesso di Palermo. Buscetta, Contorno e Marino Mannoia lo accusarono di essere membro della Cupola, e fu destinatario di un mandato di cattura di Giovanni Falcone, accusato di 99 omicidi. Alla fine del giudizio d’Appello i giudici condannarono Vernengo all’ergastolo solo per l’omicidio di Vito Rugnetta, torturato e ucciso, e fatto ritrovare nel bagagliaio di un’auto. Ma nel 1991 riuscì a fuggire dall’ospedale Oncologico Maurizio Ascoli di Palermo. Non era piantonato e scappò in vestaglia.
Ma lo ritrovarono qualche mese dopo. Viveva con la moglie in un cantiere nautico della città, nel quartiere che da boss governava, nel suo regno: il mandamento di Santa Maria del Gesù. Soprannominato “u tistuni” il boss riuscì più volte a uscire dal carcere per le sue precarie condizioni di salute. Fino alla morte avvenuta ora in una residenza per anziani di Palermo. Secondo la testimonianza di alcuni pentiti, la «Natività» di Caravaggio, rubata a Palermo nel 1969 nell’Oratorio di San Lorenzo e mai ritrovata, inizialmente fu custodita nella fabbrica del ghiaccio di sua proprietà.
Foto: frame video Rainews 24