Morto a Roma, all’età di 95 anni, Elio Pandolfi, artista dalle mille sfaccettature. Famoso doppiatore: dal celeberrimo Stanlio in Italia al simpatico Paperino. I meno giovani lo ricorderanno anche per aver dato voce a tante pubblicità di “Carosello”. Interprete eclettico, fu anche un attore capace di spaziare dalla prosa all’operetta. Nel 2016 aveva ricevuto il Nastro d’argento alla carriera alla casa del Cinema di Roma.
«Profonda tristezza» è stata espressa dal ministro della Cultura, Dario Franceschini: «Il mondo dello spettacolo piange oggi la scomparsa di un suo grande protagonista», ha scritto in una nota. Pandolfi lascia un figlio adottivo, Natale Orioles, e – per scelta dello stesso attore – non si terranno funerali.
Nato a Roma nel 1926, aveva vissuto per 28 anni nella scuola di cui il padre era custode.
Dopo aver frequentato l’Accademia d’arte drammatica, debuttò a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino. All’attività teatrale con Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Lauretta Masiero, Febo Conti e Antonella Steni, unì presto l’impegno in radio per trasmissioni di rivista quali ‘La Bisarca di Garinei e Giovannini (1949-51), ‘La Briscola’ di Puntoni e Verde (1949-51), ‘Giringiro’ (1951), ‘Rosso e nero’ con Corrado (1951-57) e ‘Campo dè Fiori’ diretto da Giovanni Gigliozzi (1955).
Negli anni ’60 prese parte con Dino Verde a numerose trasmissioni radiofoniche di varietà, fra cui
‘Scanzonatissimo’.
In tv partecipò a varietà e sceneggiati, tra cui ‘Fuori programma’, ‘Za-bum’ e ‘La domenica è un’altra cosà.
Da doppiatore Pandolfi lavorò in oltre 500 film dando la voce a Stanlio della coppia Laurel & Hardy, all’attore francese Jacques Dufilho nella serie sul Colonnello Buttiglione, a Paperino nei cartoni animati (in alternanza con Oreste Lionello) e a vari personaggi di «Otto e mezzo» di Federico Fellini. Molti lo ricordano anche come voce di pubblicità di Carosello come Cirio, Nestlè, Motta e Autovox.
La sua ultima apparizione sul palcoscenico risaliva al 2019 in «Io mi ricordo» per la regia di Paolo Silvestrini.