Addio al fotografo Luigi Cocuzza: raccontò Palermo attraverso la sua arte

Il sindaco Orlando: “Ringrazio Luigi per avere colto con la sua umanità, attraverso la sua macchina fotografica, la grande umanità della città, dei suoi quartieri, dei suoi vicoli”

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Palermo dice addio al fotografo Luigi Cocuzza, spentosi all’età di 82 anni, dopo una vita vissuta all’insegna dell’amore per la sua città. Un amore che aveva saputo trasmettere attraverso la fotografia, quella passione iniziata all’università di architettura scattando con la reflex di un collega.

“Palermo piange un grande fotografo che ha segnato la storia della nostra città. Ci ha lasciati Luigi Cocuzza che ha saputo raccontare, attraverso la fotografia, il suo grande amore per Palermo. Ringrazio Luigi per avere colto con la sua umanità, attraverso la sua macchina fotografica, la grande umanità della città, dei suoi quartieri, dei suoi vicoli. In questo momento di sofferenza esprimo la mia vicinanza e il mio cordoglio ai familiari”. Così dichiara in una nota il sindaco Leoluca Orlando.

Luigi Cocuzza, addio al fotografo innamorato della sua Palermo

Amante dei vicoli del capoluogo, Luigi Cocuzza scelse di abitare all’ex Hotel Patria, in via Alloro, nel cuore del quartiere della Kalsa. Una zona la cui storia e i cui volti finirono al centro di una mostra che allestì qualche anno fa, nel 2017, a sue spese.

Tanti i ricordi che in questo momento inondano i social. “Era il primo settembre del 2001 quando ho conosciuto Luigi Cocuzza, era vicepreside di Pia Blandano alla scuola Media Antonio Ugo”, scrive l’assessore Giusto Catania. “Ero con Luisa Brucale: fu immediatamente accogliente, ci fece accomodare in presidenza e firmai il mio primo contratto a tempo indeterminato. Da quel momento cominciò una grande amicizia, un rapporto umano e politico fatto di condivisione.
Luigi è stato un compagno, un militante totale e la scuola era il suo terreno privilegiato per dispiegare l’azione politica. Era un vulcano di simpatia e un insegnante attento: ho imparato da lui come stare in classe e farsi ascoltare da una ventina di ragazzini disinteressati alla lezione. Un uomo di cultura che non si separava mai dalla sua macchina fotografica con la quale ha immortalato le città e la vita.Grazie Luigi! Resterai un pezzo importante nella vita di tante persone”.

“Ieri se n’è andato un uomo speciale, una persona di grandissimo valore, un compagno, e per me un maestro”. Questo il ricordo della docente dell’Università di Palermo Luisa Brucale.

“Luigi Cocuzza mi ha accolto appena trentenne nella scuola media in cui ero stata assunta dopo il concorso a cattedre del 1999/2000 – prosegue -. Non sapevo niente, non avevo idea di cosa mi aspettasse, avevo strumenti buoni per altro ma senz’altro insufficienti e inadeguati al compito che avrei dovuto svolgere. Luigi mi ha insegnato moltissimo, così, come faceva lui, senza insegnare. Si imparava osservandolo, ascoltandolo, considerando le reazioni delle persone alle sue parole o alla sua semplice presenza. Lui si dava, sornione, sorridente, intelligentissimo, affettuoso, divertente, generoso. Coi ragazzi aveva un talento impressionante, era capace di catturare l’attenzione e il rispetto anche dei più difficili, riusciva dove la maggior parte di noi falliva e sembrava che lo facesse senza sforzo, come se fosse una cosa facilissima. Gli sono grata per tutto e lo saluto commossa”.

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