Movida Palermo, Nadia Spallitta: «Ordinanza non applicabile in Sicilia»
La presa di posizione dell’avvocato Nadia Spallitta contro l’ordinanza emanata da Leoluca Orlando.
A Palermo è caos movida. Dopo l’ultima ordinanza firmata da Leoluca Orlando, tutti i palermitani (clienti e titolari degli esercizi pubblici) dovranno attenersi alle nuove regole varate dal Comune di Palermo e dalla giunta presieduta dal numero uno di Palazzo delle Aquile. Provvedimenti che non hanno trovato il consenso di tutti: l’avvocato Nadia Spallitta ha aggiunto un capitolo in più alla “guerra della movida” parlando di provvedimento non applicabile in Sicilia.
IL PENSIERO DI NADIA SPALLITTA
La nuova ordinanza al centro delle polemiche. Nel fiume di proteste confluisce anche la voce dell’avvocato Nadia Spallitta che si schiera, apertamente, contro il provvedimento preso da Leoluca Orlando, sindaco della città di Palermo:
“I problemi della movida siciliana non possono essere affrontati con provvedimenti illegittimi e contraddittori, e per molti aspetti, inutili se non dannosi. L’ultima ordinanza del Sindaco, del 25 giugno 2020, a mio avviso, infatti, è illegittima sotto numerosi profili: in primo luogo, in Sicilia, dotata di competenza esclusiva in materia di enti locali, non opera l’articolo 50 comma 7 bis del dl 267/2000, che attribuisce al Sindaco il potere di limitare gli orari di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche, per la tutela della tranquillità dei residenti. Infatti, come dice anche il Tar Palermo in tempi recenti, le norme del decreto legislativo 267/2000 non si applicano se non siano state espressamente recepite. E l’articolo 50 non è stato recepito. L’ordinanza del Sindaco si fonda, quindi, su una norma che in Sicilia non si applica.”
L’avvocato, oltretutto, pone l’accento sull’inevitabile disparità di trattamento che l’ordinanza ha riservato ai titolari dei distributori automatici – che potranno vendere alcolici – ed i proprietari dei locali della movida. Con la sua firma del 25 giugno, Leoluca Orlando ha messo in difficoltà la piccola imprenditoria “notturna” agevolando la creazione di assembramenti e l’abbandono incontrollato delle bottiglie in città. Nadia Spallitta auspica, infatti, che vengano prese misure di sostegno alla piccola imprenditoria locale e all’indotto ad essa collegata.
Ultimo affondo sugli orari della somministrazione delle bevande: “Trovo contraddittorio che l’emergenza Covid, utilizzata come uno dei motivi del provvedimento, possa dipendere o meno da limiti orari nella somministrazione e vendita. Ritengo che la tutela della quiete del cittadino sia fondamentale, e che l’amministrazione debba perseguire questo obiettivo, ma critico queste modalità di approccio che danneggiano l’economia locale, senza risolvere alla base il problema”.
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