“Musiche altre”, in scena a Palermo la tradizione mediterranea
Il ciclo di appuntamenti, quattro in tutto, è sostenuto dal Nuovo Istituto Mutualistico per la tutela degli Artisti Interpreti ed Esecutori
“Musiche altre: tra tradizione e innovazione” é il titolo della mini rassegna a cura dell’associazione “MusicaMente” in programma a Palermo dal 3 al 7 maggio, tra la Chiesa Anglicana e l’Oratorio di Santa Cita.
Il ciclo di appuntamenti, quattro in tutto, è sostenuto dal Nuovo Istituto Mutualistico per la tutela degli Artisti Interpreti ed Esecutori.
Protagonista, la musica di ispirazione mediterranea declinata, nella rassegna, attraverso la ricerca delle tradizioni orali rielaborate, la composizione originale con influenze di altri generi musicali e l’uso di tecnologie moderne.
“Musiche altre” si caratterizza per le proposte musicali nazionali e internazionali e per l’incrocio di generi diversi quali jazz, musica etnica e canzone popolare.
IL PROGETTO DI ENZO RAO
Una fusione di jazz e musica etnica che ha come baricentro la Sicilia ma pone particolare attenzione all’incontro delle culture musicali dei Paesi del Mediterraneo.
Questo, in sintesi, “Shamal ReWind” , primo appuntamento della rassegna, in scena mercoledì 3 maggio alle 20:45 nella Chiesa Anglicana, in via Roma 469.
Come si evince dal titolo, il progetto di Enzo Rao riprende in chiave attuale dopo quasi venti anni di inattività, facendo sì che il vento simbolico, portatore di suoni e stimoli culturali da terre diverse, non smetta mai di soffiare.
Ospite della serata sarà Giuseppe Di Bella, cantautore, interprete, poeta, chitarrista, da sempre in cerca della propria “originarietà”.
Uno stile come sintesi evolutiva della canzone contemporanea, vicina alla musica di composizione colta e di genere alternativo, ma che si nutre dalla grande canzone d’autore e popolare del Novecento.
SICILIA E CALABRIA INSIEME NELLA MUSICA DI AREASUD
La rassegna prosegue con un nuovo appuntamento giovedì 4 maggio, ancora nella Chiesa Anglicana.
A esibirsi sarà il quartetto Areasud insieme al percussionista marsalese Nino Errera, ospite della serata che, seppure giovane, ha già una grande esperienza su vari generi e studi musicali.
Il gruppo è formato da Franco Barbanera (friscalettu, zampogna a chiave, gaita galiziana), Marco Carnemolla (basso, voce), Mario Gulisano (tamburelli, cajon, marranzano, voce) e Maurizio Cuzzocrea (chitarra battente, marranzano, tamburello, voce).
Quest’ultimo, folk singer calabrese, ha costruito la sua fama negli anni partecipando ai più importanti folk festival in Italia e all’estero.
I quattro musicisti provengono in parte dai ben noti gruppi di world music come Nakaira e Oi Dipnoi, coi quali hanno partecipato a numerose tournée nei principali circuiti internazionali.
Il quartetto esegue musiche tradizionali principalmente legate alle culture della Sicilia e della Calabria, territori al centro del Mediterraneo, “grande brodo” nel quale si cuociono gli ingredienti musicali di popoli che condividono uno stesso destino e una comune identità.
Seppure lo strumentario utilizzato sia di esclusiva provenienza tradizionale e ricercato nella selezione dei costruttori migliori, l’esecuzione dei brani non è strettamente filologica.
Grande spazio è lasciato all’interpretazione personale e quindi a quel processo di permanente composizione e ri-creazione, caratteristico della musica di tradizione orale.
IL CONNUBIO TRA JAZZ ED ELETTRONICA
Il 5 maggio, sempre presso la Chiesa Anglicana, alle 20:45, sarà la volta dei Phase Duo.
Eloisa Manera e Stefano Greco mescolano la tipica contabilità della tradizione con i suoni elettronici, classici e jazz in un sottile filo che si dipana tra Antonio Vivaldi, Steve Reich e i Raga Indiani.
Lei arriva dal mondo della classica, ha suonato con Mario Brunello e Herbie Hancock e la sua arte non ha confini: il mensile “Musica Jazz” l’ha inserita nella shortlist delle dieci donne che stanno cambiando il jazz.
Lui, invece, dall’ambiente elettronico milanese con una passione sfrenata per i poliritmi, l’Africa e Modest Petrovič Mussorgsky.
Il duo si esibirà insieme al sassofonista Gianni Gebbia e Mario Crispi ai flauti etnici.
L’ APPUNTAMENTO CONCLUSIVO
Un viaggio sonoro alla riscoperta delle antiche musiche del Mediterraneo.
Domenica 7 maggio, un concerto che si articola in dodici miniature in musica, per concludere in bellezza la rassegna.
L’appuntamento finale di “Musiche altre” si terrà all’Oratorio di Santa Cita, in via Valverde, al consueto orario delle 20:45: in scena, “Le Terre di Ulisse”, a cura dell’Arianna Art Ensemble.
Lo spettacolo vedrà Debora Troia alla voce, Federico Brigantino al violino, Mario Crispi agli strumenti a fiato etnici, Paolo Rigano alla chitarra barocca, Silvio Natoli, al colascione, bouzouki e oud, Cinzia Guarino al clavicembalo e Giuseppe Valguarnera alle percussioni.
Un rincorrersi di echi e di rimandi, nell’interminato gioco di tradizione e originalità, nel succedersi di un canto festoso e di note languide e nostalgiche, di armonie vaporose, ricche di ritmi e contaminazioni.
Atmosfere che ricongiungono alla memoria di luoghi che hanno sostenuto e tramandato le aspirazioni più generose e vitali degli umani.