Musumeci attacca Conte: «Un ‘borghese’, recita una parte che non durerà a lungo»

Musumeci scatenato. «Conte fa il Masaniello e l’agitatore in Sicilia, ma sta recitando. È una parte che non regge e non può reggere a lungo»

 

Il Ministro alla Protezione civile e alle Politiche del Mare Nello Musumeci, intervenuto al decennale di Fratelli d’Italia, ha attaccato i grillini e il loro presidente, Giuseppe Conte: «I grillini sono nati per essere alternativi al sistema, dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. E lo hanno pure aperto in realtà, ma il tonno se lo sono mangiato. Abbiamo assistito al trasformismo più spregiudicato, si sono resi conto che dovevano individuare un blocco sociale. Il presidente Giuseppe Conte , un  ‘borghese piccolo piccolo’  per dirla come Alberto Sordi, non aveva a che fare con gli agitatori di piazza. È stato individuato perché allora serviva un moderatore rassicurante. Ora fa il Masaniello e l’agitatore in Sicilia, ma sta recitando. È una parte che non regge e non può reggere a lungo. Noi come forza di governo abbiamo il dovere di denunciare questa mistificazione portata avanti sulla pelle della gente che soffre questa povertà».

«Un giovane non può essere condannato tutta la vita ad essere un mendicante»

«Il governo di centrodestra ─ ha continuato Musumeci ha sempre guardato ai non garantiti, la destra non è il partito nemico della povertà, perché essere poveri non è una vergogna, se non è una scelta di vita. Lo Stato ha il dovere di sostenere i nuclei familiari che vivono in condizioni di disagio. Inoltre c’è un’altra fascia di italiani, quella abile al lavoro. Un giovane abile e in età lavorativa – ha proseguito il ministro – non può essere condannato a restare per tutta la vita un mendicante, nei confronti dello Stato. A un ragazzo al quale non insegniamo a lavorare, abbiamo negato il diritto al futuro. Invece lo Stato deve preparare il giovane al mondo del lavoro. Serve abilità professionale. La sfida è formare giovani, riattivare un meccanismo di politiche attive al lavoro, evitare di creare nuovo precariato, smettendo di demonizzare il lavoro manuale».

Foto frame Tg5