Parole forti quelle pronunciate dal presidente della Regione Nello Musumeci nei confronti dell’Anas. “Oggi vogliamo porre fine – dichiara il governatore siciliano – a una attesa lunga, estenuante, improntata e dettata da garbo istituzionale nei confronti della più grande azienda dello Stato, l’Anas. Abbiamo atteso due anni e mezzo sperando che qualcosa cambiasse e invece ci siamo resi conto di quanto inutile fosse, se non dannoso, il trascorrere del tempo”.
L’inottemperanza degli accordi siglati con l’istituzione dell’Isola è dovuta ai cosiddetti “cantieri lumaca”, ovvero quelle opere affidate all’Anas che sono rimaste ferme da decenni. “In Sicilia l’Anas è vergognosamente inadempiente – ribadische Musumeci – per questo motivo affidiamo a un gruppo di avvocati il compito della relazione per quantificare i danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato alla nostra Isola. Il 15 giugno il pool ci fornirà l’esito dei lavori e noi procederemo di conseguenza giudizialmente“. Una vertenza che sarà formailizzata con un atto deliberativo adottato dalla giunta regionale.
“L’Anas in Sicilia ha consacrato il suo fallimento, è una zavorra. Siamo stati presi in giro per troppo tempo. Adesso basta. La sua condotta è disarmante. Riescono a prendere in giro tutti noi e abbiamo fatto finta di stare al gioco”, sottolinea Musumeci. L’accusa del presidente della Regione siciliana è rivolta verso l’Anas regionale e nazionale: “Le interlocuzioni personali sono sempre importanti ma non è possibile che la mia regione debba essere trattata come fosse terra coloniale, sul piano legale saranno guai, è venuto meno il rapporto di fiducia con Anas e non escludiamo, dopo avere incontrato il ministro per le Infrastrutture, di mettere in discussione anche l’accordo quadro”.
L’autostrada A19 Palermo-Catania, è in attesa della conclusione dei lavori, come quelli del viadotto Himera, rinviati a luglio: “Ci sono decine di cantieri aperti presenziati da 2-3 operai mentre noi da anni ripetiamo che bisognerebbe dotare i cantieri delle maestranze necessarie, lavorando anche di notte”. Ma il problema sul territorio siciliano non si limita soltanto a questo. Musumeci fa riferimento anche alla strada statale Caltanissetta-Agrigento e alla Palermo-Agrigento: “Sono due esempi di cantieri affidati all’Anas che, nonostante le sollecitazioni della Regione, continua a fare orecchie da mercante. Non è pensabile accampare ogni volta scuse, non è concepibile questa condotta da parte di un’azienda che ha fatto la storia della viabilita’ in Italia”.
“Da quando le province sono state commissariate nel 2014, ad oggi, oltre il 50% delle strade provinciali è chiusa al traffico e la parte aperta si presenta in condizioni di assoluta insicurezza”. Il presidente Musumeci inoltre evidenzia l’intervento richiesto all’allora ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, che dichiarò: “La Sicilia è ben oltre l’emergenza. Io propongo un commissario straordinario come previsto nel modello Genova, con le misure ordinarie non si va avanti”. “Da quel giorno – ricorda il governatore –sono passati ben venti mesi, ci hanno chiesto il nome di un commissario, l’ingegnere Gianluca Iavolella, ma ad oggi da Roma non è arrivato nessun segnale. Intanto le strade non consentono la mobilità di persone e merci in sicurezza”.