Nello Musumeci a tutto tondo. Durante una diretta Facebook di quasi venti minuti, il governatore della Regione Siciliana ha annunciato la firma della nomina di Alberto Samonà e, per l’occasione, si è anche dilungato sulle minacce social ricevute da alcuni siciliani. Tra nomina e polemiche, ecco il “Musumeci pensiero“.
Il governatore della Sicilia al centro di polemiche e minacce. Ecco le dichiarazioni di Nello Musumeci:
“È finita la stagione dei tecnici e non ci sono paragoni possibili fra quella e questa stagione. Il mio è un governo politico. Abbiamo fatto qualche eccezione che ora viene meno, dunque nessun paragone fra Sgarbi o Tusa e adesso Samonà. Lui è la sintesi fra militanza politica e l’uomo di cultura, un giornalista professionista sufficientemente attrezzato per mandare avanti il programma che il Presidente della Regione ha presentato al popolo siciliano”.
Passaggio sulle polemiche: “Ho seguito alcune proteste di questi giorni, ora mi chiedevo quale fosse il motivo mentre siamo alle prese con cose serie come coronavirus, gli indisciplinati e tanto altro. Mi chiedevo quale fosse il motivo della protesta contro una forza politica che non è la mia ma che esiste e governa in Italia dal 1994. La Lega era una forza politica che usava toni verso i meridionali che noi non abbiamo mai accettato ma che adesso è diventata un partito nazionale. Bene, ne prendiamo atto e ne siamo davvero contenti. Mi viene da ricordare che la Lega, da quando è diventata un partito nazionale, ha avuto in Sicilia alle ultime elezioni europee 181 mila voti, anzi si tratta di 181 mila preferenze per il loro leader Matteo Salvini perché nel collegio Sicilia-Sardegna ha preso il 22%. Governano 13 regioni su 20. Mai una protesta, mai una parola sopra le righe. E’ stata mia alleata nel 2017 e 109 mila siciliani hanno votato la lista che conteneva anche la Lega e ha ottenuto 3 seggi insieme a Fratelli d’Italia. Al Senato il Presidente della Commissione Cultura si chiama Pittoni ed è un uomo della Lega votato in quel ruolo anche dal Movimento 5 stelle e il vice è un senatore del Pd”.
Musumeci continua: “Allora come può il Pd dire che mentre c’è l’emergenza Musumeci pensa al rimpasto. In due anni e mezzo ho fatto soltanto due nomine loro in due anni e mezzo avevano fatto 22 nomine. Nella precedente legislatura ricordo assessori la Cultura come l’anziano Zichichi o Battiato che neanche volevano starci là. Ho solo nominato un assessore perchè mi accusavano di non volerlo nominare dopo la tragica scomparsa di Tusa. Ho tenuto la delega per un anno, ho cercato di capire le esigenze e poi ho completato la giunta con un passaggio chiari e trasparente durato 5 ore non 5 mesi. I grillini, i 5 stelle, ma santo cielo con quale coraggio possono parlare contro la Lega dopo avere governato per un anno con la Lega e aver diviso il governo e il sottogoverno. Ora non serve più la Lega o perchè state perdendo voti prendete le distanze con un trasformismo che farebbe arrossire perfino Agostino De Pretis”.
Minacce: “Che si possa contestare ci sta, il dissenso è il lievito della democrazia ma deve essere espresso in maniera assolutamente corretta. Io e i miei collaboratori abbiamo ricevuto frasi assolutamente preoccupanti come ‘farai la fine del topo’ oppure ti appenderemo a testa in giù’ o ancora ‘hai i giorni contati’ o ‘ti auguro una morte lenta e dolorosa’ “.
In merito alla frase ‘Poveretti con problemi personali’ proferita nell’intervista della discordia: “Questa è chiaro che è gente che ha problemi di equilibrio psichico o a casa. E’ chiaro che non è gente normale. Il dissenso è un’altra cosa: spiegare perchè non si condivide una idea”.
Difesa del lavoro del suo governo regionale: “Non hanno argomenti seri. Se ne avessero mi contesterebbero in maniera inesorabile. Mentre i ragazzi attaccavano manifesti contro la nomina dell’assessore, noi decidevamo gli aiuti per i titolari dei teatri in Sicilia, deliberavamo il bando per gli spazi cinematografici, decidevano di impegnare 20 milioni per il centro congressi o i 9 milioni e mezzo per il recupero dell’albergo delle povere, 25 milioni per il polo museale nell’ex ospedale di Vittorio Emanuele Catania o 22 milioni per la cittadella della cultura nell’ex ospedale Regina Margherita di Messina e destinato 23 milioni ai 10 parchi archeologici dell’isola, deliberato la riqualificazione di nove musei. Questa è la risposta di un governo che lavora. Lavoriamo in silenzio, questo è il nostro torto, Non riusciamo a vendere bene le nostre azioni”.
Basta polemiche: “Vorrei porre fine a questa polemica e voltare pagina. Ho preso un impegno con i siciliani ovvero che sarei rimasto con le mani libere per tutto il mandato per rispondere solo ai siciliani e non potrei mai pensare di subire condizionamenti interni o esterni. Si rassegni chi pensa di poter ottenere risultati. Accolgo tutti ma poi decido con la mia testa. Ci metto la faccia. Con tanti problemi che abbiamo collaboriamo. Fateci pervenire le vostre proposte. Vogliamo aprire un dialogo con la gente. Questo è l’impegno che possiamo assumere: il dialogo, le proposte per fare bene insieme al di la delle simpatie e delle antipatie. Quello che conta è il risultato. La chiacchiera e la polemica politica può andare bene in campagna elettorale. Manifestate il vostro consenso come avete sempre fatto senza ricorrere alle minacce e isolate chi lo fa. Evitate di buttare benzina. Siate responsabili”.