Alla vigilia del passaggio in zona arancione, dopo due settimane di una severa zona rossa, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in un video sui social istituzionali è tornato sulla situazione del Covid in Sicilia. «Le due settimane di zona rossa ─ ha detto ─ adesso ci hanno permesso di passare ad arancione perché in due settimane si è dimezzato il numero dei contagi e ridotto il numero delle perdite umane. Abbiamo avuto ragione: pensavamo di dovere anticipare la zona rossa per evitare degenerazioni»
«Noi ─ ha poi aggiunto ─ puntiamo alla zona gialla e, perché no, alla fine a quella bianca. ma questo dipende dalla responsabilità di ciascuno e di tutti. Voglio sperare nella condotta responsabile di quella minoranza che ci ha messo in difficoltà nel periodo delle festività. Intanto sono contento che abbiamo potuto guardare con realismo all’esigenza concreta di tutelare in diritto alla salute e alla vita, nonostante le tante incomprensioni». Il presidente Musumeci ha auspicato che «da Roma arrivino presto i preannunciati sostegni economici di cui c’è tanto, ma tanto, bisogno». Anche alla luce del fatto, ha osservato, che «questa crisi di governo non ci aiuta accelerare i processi di sostegno concreto e celere».
Il governatore della Sicilia, ha parlato anche della vaccinazione in corso: «Speriamo che arrivino i vaccini – ha detto –. Eravamo i primi in Italia sulla campagna di vaccinazione con oltre centocinquantamila dosi somministrate. Abbiamo neutralizzato i furbetti che non mancano mai, in ogni regione. Per loro non ci sarà la seconda dose. Sarebbe come legittimare un atto di irresponsabilità eticamente deplorevole. Al di là delle responsabilità penali per le quali stanno già lavorando la magistratura e i carabinieri del Nas, abbiamo avviato delle inchieste interne e sospeso due dirigenti».
Musumeci è intervenuto anche sulla graduale riapertura delle scuole: «Da giorno uno febbraio, potranno tornare in classe le seconde e le terze medie inferiori. E continuando a calare il contagio, anche il 50 per cento le scuole superiori, dal lunedì 8 potrà tornare in presenza. Infine il presidente ha avuto un pensiero alla crisi economica: «Speriamo che nel prossimo mese di aprile – ha detto dice fiducioso – si possa arrivare ad una riapertura totale di tutte le attività economiche, che metta gli operatori nelle condizioni di poter tornare a lavorare ed a uscire da questo tunnel dove il buio sembra aver spento ogni speranza».