Musumeci attacca su nomina Samonà: «Critiche? Sparuta minoranza, gruppo di poveretti…»

Dura presa di posizione del governatore della Regione Siciliana che aggiunge: “La gente perbene non parla, sta a casa…”

Nello Musumeci al contrattacco. Il governatore della Regione Siciliana è stato oggetto di numerose critiche dopo la nomina ad assessore dei Beni Culturali del leghista (e giornalista) Alberto Samonà. Diverse voci hanno sottolineato, infatti, quanto la decisione sia in controtendenza con la storia: la Lega non ha mai nascosto di avere pregiudizi, a volte molto forti, inerenti al Sud Italia e la scelta del numero uno della regione ha lasciato l’amaro in bocca a diversi siciliani. A Palermo, ad esempio, sono stati esposti, per poche ore, striscioni di dissenso. Musumeci, durante un’intervista pubblica con diversi giornalisti, si è reso protagonista di dichiarazioni che hanno scosso ulteriormente il sottobosco polemico. In giro per i social, infatti, la condivisione del video “incriminato” è stato condito da frasi del tipo “Ecco cosa pensa di noi Musumeci“. 

LE PAROLE DI NELLO MUSUMECI: NUOVA POLEMICA?

Nello Musumeci ed i Beni Culturali assegnati al leghista Alberto Samonà, atto secondo. Dopo le critiche subite per la decisione, il governatore della Regione Siciliana ha risposto stizzito alla domanda di un giornalista che, ovviamente, chiedeva un suo pensiero sulle numerose polemiche:

“Si tratta di una sparuta minoranza, ma quale mobilitazione? Abbiamo cinque milioni di siciliani. La gente perbene non parla, sta a casa. Ma quale mobilitazione, sono” quei gruppi”, poveretti, alcuni anche con problemi personali, penso familiari. Perché anch’io ho fatto il politico del dissenso ma non si può mai pensare di sequestrare la democrazia. Come si fa a dire al Presidente della Regione – continua Musumeci – eletto democraticamente da circa un milione di siciliani, non devi nominare un assessore di quel partito? Come si fa? Che pagina triste!” 

Difesa di Samonà: “Un giovane palermitano, un giornalista perbene, un figlio di famiglia, un innamorato di questa terra, solo perché ha una tessera di partito, che poi è il primo partito in Italia…”

Dichiarazioni che, certamente, non placheranno le polemiche della parte di Sicilia indignata dalla scelta operata da Musumeci. Aspettiamoci, quindi, il terzo atto della vicenda in tempi brevi.

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