Lampedusa scoppia. Musumeci: «La Sicilia non può sopportare anche gli sbarchi delle Ong»

Le Ong sono tornate a operare a pieno ritmo nel Mediterraneo e con la Alan Kurdi piazzata davanti Lampedusa, come al solito avanzano pretese e mettono sotto pressione lo Stato italiano

La navi previste dal governo per ospitare migranti, non hanno risolto il problema di Lampedusa. Si sono rivelate una soluzione estemporanea e temporanea: l’isola, è tornata a livelli insostenibili, dopo la raffica di sbarchi che si sono succeduti giorno e notte, con l’hotspost sottoposto nuovamente alla pressione di 1.220 migranti. I barchini approdano dappertutto, spesso i migranti devono essere rintracciati direttamente sulla terraferma, e in mare c’è un via vai di motovedette che agganciano barchini nelle acque dell’isola pelagia.

ALAN KURDI DAVANTI LAMPEDUSA

Come se non bastasse, al largo di Lampedusa si è piazzata la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eyecon, in pressing sull’Italia. Ha a bordo 133 migranti, soccorsi in tre diversi interventi. ci sono famiglie e 62  minori: il bambino più piccolo ha 5 mesi. «Queste persone sono particolarmente vulnerabili ─ ha detto il responsabile della nave Gordon Isler ─. Hanno particolarmente bisogno di protezione, devono essere evacuate rapidamente e non devono diventare oggetto di negoziazione tra i paesi dell’Ue».

L’INTERVENTO DI MUSUMECI

Sulla situazione che si sta vivendo in Sicilia ed a Lampedusa è inervenuto Nello Musumeci, il governatore della Sicilia, incalzando lo Stato un po’ distratto: «Oltre milleduecento presenze all’hotspot di Lampedusa. Ancora ammassati, di nuovo. Lo Stato ha rivendicato in ogni sede la sua competenza, ma continua a non esercitarla fino in fondo. Se non bastassero i barchini, le navi quarantena sono piene di persone portate dalle Ong. Anche in questo il governo non ha voluto raccogliere la nostra proposta. Avevamo detto una cosa di buon senso: se la Sicilia deve gestire gli sbarchi autonomi, non può sopportare anche quelli programmati dalle varie Ong, che andrebbero quindi destinati in altri porti europei».