Musumeci: «Siciliani, siate coscenziosi e sorridete sotto le mascherine»

Intervenuto alla trasmissione Omnibus su La7, il Governatore della Regione Sicilia invita i suoi corregionali a continuare a prendere le dovute precauzioni per non vanificare tutto

Bello vedere sorridere la gente, ma se ciò accade di questi tempi la cosa deve preoccupare”. Lo ha affermato questa mattina, con neanche troppa ironia Nello Musumeci, nel corso della trasmissione Omnibus su La7. Non ha tutti i torti il Governatore della Regione Sicilia, che aggiunge quanto “al momento non abbiamo posto sanzioni, ma oggi ho visto tanta gente senza mascherine all’esterno e ciò non toglie che tra qualche giorno metteremo sanzioni. Esorto i siciliani a portare la mascherine anche uscendo di casa”

UN’ARIA NUOVA

Perché se è vero che è stata allentata la morsa sulle restrizioni lo è altrettanto il fatto che non si tratta assolutamente di un “liberi tutti” incondizionato. Questo perché “tra due settimane sarà necessario verificare se il dato epidemiologico – ha aggiunto Musumeci –, che in Sicilia è al momento pressoché a zero. Dovesse subire delle variazioni, a quel punto si deve subito intervenire senza chiederlo a Roma, ma non c’è dubbio che oggi in Sicilia respiro un’aria nuova. E’ tornato il sorriso sulla bocca delle gente”.

IL RETROSCENA

Riguardo la firma della nuova ordinanza, il Governatore ha poi raccontato un episodio riguardante la riunione notturna con i vertici del Governo nazionale.” “Sabato notte abbiamo passato una notte insonne nel confronto con Roma, alla fine le linee guida che noi regioni avevamo concordato e proposto a Conte sono diventati materia del decreto e c’è stato un certo imbarazzo. Tutti cercavamo il ministro alla Salute Speranza, ma alle tre di notte non rispondeva, ha spento il telefono. Diciamo che ci siamo guardati negli occhi – dice Musumeci – a parte un po’ di teatralità nella vicenda, la verità è che l’Italia non è omogenea, anche sui dati epidemiologici”.

MEZZOGIORNO MENO COLPITO DEL NORD

 “E’ sotto gli occhi di tutti che l’Italia non è omogenea dal punto di vista delle esigenze territoriali e dal punto di vista del dato epidemiologico, il Mezzogiorno se l’è passata meglio per una serie di contingenze ma anche per il senso di responsabilità degli abitanti e per le misure sane e lungimiranti di chi governa. La riapertura è chiaro che rappresenta innanzitutto una molla psicologica. Qui siamo nel deserto dell’economia e ognuno spera di guardare avanti con un minimo di prospettiva”.

NUOVO CENTRALISMO ROMANO

Infine la nota, quasi polemica nei confronti  di Roma:“Noto una mancanza di fiducia dal parte del governo nei confronti delle Regioni, leggo un tentativo di neocentralismo. C’è un centralismo romano che pare si stia manifestando in questo momento in maniera più o meno larvata ma c’è ed è evidente. Le regioni hanno diritto ad avere autonomia  perchè conoscono più di tutti le realtà del territorio. Noi sentiamo il fiato della gente sulla nuca la mattina”.