Naspi 2025, addio ai sussidi: senza questo requisito migliaia di richieste già bocciate

Naspi 2025 - fonte pexels - palermolive.it

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Molti lavoratori rimasti senza occupazione potrebbero vedersi negare l’indennità di disoccupazione

Dal 1° gennaio 2025, la Legge di Bilancio ha introdotto significative modifiche alle condizioni per accedere alla Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione erogata dall’INPS. La Naspi è destinata ai lavoratori subordinati che hanno perso il lavoro in modo involontario, con eccezioni per dimissioni per giusta causa e licenziamenti disciplinari.

Queste modifiche si applicano principalmente ai lavoratori che hanno cambiato impiego dopo una dimissione volontaria, stabilendo nuovi requisiti contributivi per ottenere il sostegno. Per richiedere la Naspi, il lavoratore deve trovarsi in stato di disoccupazione e aver accumulato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti la perdita dell’impiego. Fino allo scorso anno era necessario avere anche l’ulteriore requisito di aver svolto almeno 30 giorni di lavoro effettivo nel corso dei 12 mesi precedenti.

A partire dal 2025, i lavoratori che si dimettono volontariamente da un primo impiego e successivamente perdono un nuovo lavoro dovranno aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nel nuovo rapporto di lavoro per poter accedere all’indennità. In assenza di tale periodo minimo, non sarà possibile ricevere la Naspi.

Molto spesso l’erogazione della Naspi risulta “sospesa” a causa del mancato versamento dei contributi previdenziali poiché il versamento dei contributi avviene spesso in ritardo. In questi casi è necessario allegare alla domanda Naspi le ultime 3 buste paga, scaricabili dal portale Noipa, per sbloccare la procedura.

Cambiamenti per i lavoratori con impieghi brevi

Fino al 31 dicembre 2024, i lavoratori licenziati entro 12 mesi da un nuovo datore di lavoro avevano diritto alla Naspi indipendentemente dalla durata dell’impiego. Con le nuove regole, invece, questa tutela non sarà garantita se il rapporto di lavoro è durato meno di 13 settimane. Questa modifica rappresenta un cambiamento importante per i lavoratori con impieghi di breve durata, riducendo la possibilità di accedere all’indennità di disoccupazione.

Per i lavoratori che affrontano malattia o infortunio sul lavoro, i termini per la presentazione della domanda di Naspi, entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro, saranno sospesi per tutta la durata dell’evento. Al termine del periodo di malattia o infortunio, è consigliabile allegare un certificato medico che attesti la piena capacità lavorativa per facilitare la liquidazione della Naspi. Questa misura mira a garantire maggiore flessibilità in situazioni di salute precarie.

Naspi 2025 - fonte pexels - palermolive.it
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Impatto del DDL Lavoro sull’accesso alla Naspi

Il DDL Lavoro approvato nel dicembre 2024 introduce ulteriori novità. L’articolo 19 stabilisce che, dopo 16 giorni di assenza ingiustificata, il rapporto di lavoro sarà considerato risolto per volontà del lavoratore, senza necessità di licenziamento da parte dell’azienda. In questi casi, il lavoratore non avrà diritto alla Naspi, poiché la perdita del lavoro sarà considerata volontaria. Inoltre, il datore di lavoro non sarà tenuto a versare il ticket di licenziamento all’INPS.

Ulteriori aggiornamenti sulla Naspi sono attesi dall’INPS e entreranno in vigore il 1° marzo 2025. Questi riguarderanno principalmente la gestione di malattia e infortunio sul lavoro e potrebbero influire ulteriormente sui requisiti e le modalità di accesso all’indennità. Le recenti modifiche evidenziano la necessità di adattarsi a un sistema più selettivo, che richiede maggiore attenzione ai requisiti contributivi e alle circostanze che determinano la perdita del lavoro.