Naspi bloccata per tutti, da oggi non la riceverai più: migliaia di italiani senza soldi e senza lavoro
Migliaia di italiani senza lavoro e anche senza soldi per via dei blocchi alla Naspi. Da questo momento in poi nessuno la riceverà proprio più.
Sono migliaia i cittadini italiani che sono finiti letteralmente nella disperazione più totale per via di un provvedimento che li vede protagonisti. La preoccupazione in merito, sembra salire in maniera vertiginosa.
I pagamenti Naspi sono stati bloccati e proprio alle porte del Natale sembra proprio che nessuno riceverà più il sussidio, che invece si rivela essere realmente fondamentale per chi, è rimasto senza un’occupazione. Insomma, a casa, senza lavoro e senza denaro, questo il quadro che si prospetta.
Il provvedimento sembra colpire proprio tutti. La decisione è stata presa per via di un insieme di fattori che sono apparsi determinanti sulla condizione di chi beneficia della Naspi. Ovviamente a questo punto ci si chiede come affrontare questo radicale cambiamento.
Cerchiamo quindi di comprendere cosa sta succedendo e per quale motivo è stata presa questa decisione improvvisa.
Naspi: in molti dovranno dirle addio
La realtà economica italiana, attuale, ci dice che purtroppo, saranno in molti a dover dire addio alla Naspi. Quest’ultima è un ammortizzatore economico, in grado di dare una continuità reddituale a chi perde il lavoro. Per potervi accedere occorre soddisfare alcune requisiti specifici, senza i quali non si potrà in alcun modo, beneficiare dell’importo che l’INPS mette a disposizione. Possono procedere con domanda Naspi, coloro che hanno perso involontariamente il lavoro, questo vuol dire che o si sono trovati in scadenza contrattuale, o sono stati licenziati per qualsiasi motivazione. Le dimissioni volontarie non permettono di accedere alla misura.
Inoltre occorre aver lavorato almeno 13 settimana per poter avere diritto alla Naspi. L’importo erogato mensilmente per la metà del periodo lavorato fino a un massimo di 2 anni consecutivi, viene deciso in base a quella che è stata la retribuzione media. Ma ci sarebbe un caso in cui, per avendo i requisiti non si accede al beneficio.
In questo caso la Naspi non te la danno
Di recente in materia di diritto del lavoro sarebbero state introdotte le dimissioni di gatto, ovvero quei comportamenti messi in atto dal dipendente, per farsi licenziare dal datore di lavoro, per poter, appunto, accedere alla Naspi. Un comportamento irregolare, che viene adesso sanzionato e considerato al pari delle dimissioni reali.
In particolare la fattispecie si concretizza quando il lavoratore si assenta in maniera ingiustificata e prolungata dal posto di lavoro, per un periodo superiore ai 15 giorni previsti dal CCNL. In questo specifico caso il dipendente non potrà maturare il diritto a percepire la Naspi, salvo il caso in cui si riesca a provare che l’assenza prolungata sia stata causata da cause di forza maggiore.