In Tennessee, negli Usa, una bimba è nata da un embrione congelato 28 anni fa, ed è quindi probabilmente la più ‘vecchia’ mai nata. Si chiama Molly Everette Gibson, e, come riporta il New York Post, è nata il 26 ottobre 2020. Il congelamento dell’embrione era avvenuto nell’ottobre del 1992, appena 18 mesi dopo la nascita di Tina, la donna che ha portato avanti la gravidanza. La vicenda è riportata da diversi quotidiani statunitensi. Viene sottolineato come la nascita di questa bimba ha battuto il record precedente, che appartiene sempre alla stessa coppia adottiva, che aveva fatto nascere nel 2017 un altro embrione sempre risalente al 1992. Quello della sorella gemella di Molly.
Tina è una insegnante elementare, e il marito un esperto di cybersicurezza. Sono sposati da dieci anni e per cinque anni hanno tentato, invano, di avere una gravidanza naturale. Viste le difficoltà si sono rivolti al National Embryo Donation Center, una no profit di Knoxville che raccoglie gli embrioni cosiddetti “orfani”, quelli che i genitori decidono di non utilizzare. Le cause per cui rimangono orfani sono tante. Una è che le coppie riescano ad avere una gravidanza, e quindi decidono di non farsi impiantare gli altri embrioni ottenuti dalle tecniche di fecondazione assistita. Oppure magari sono già in età avanzata.
Le famiglie interessate possono optare sia per una adozione chiusa, in cui non sanno nulla dei genitori biologici, o per una aperta in cui entrano invece in contatto diretto. Delle oltre mille gravidanze ottenute dall’associazione americana, però, solo le due che riguardano le sorelle Gibson hanno utilizzato embrioni così vecchi. Che un embrione dopo circa 30 anni sia ancora capace di dare luogo ad una gravidanza non stupisce, perché quelli che vengono selezionati per essere crioconservati sono quelli vitali, quelli cioè che non hanno nessun problema. Gli esperti affermano che se sono conservati correttamente, è possibile che resistano anche di più.