La stretta di Natale e Capodanno ci sarà, e sarà drastica. Resta solo da decidere come modularla e per quanto tempo. Nella riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza, sono state esaminate esaminate le varie opzioni. Il capo del governo è cauto, non vorrebbe stringere troppo per non deludere le aspettative degli italiani, ma si deve mediare fra due scenari, uno rigorista e l’altro più permissivista.
Il primo scenario, è quello sostenuto dal Pd e dal ministro della Salute Roberto Speranza, che pressano con forza. Prevede di intervenire con misure rigorose dalla vigilia di Natale al 6 gennaio. In tutto questo periodo scatterebbe la zona rossa, un vero e proprio lockdown, con divieto di spostamento per i cittadini anche nel proprio comune e chiusura di ristoranti, bar e negozi. Ad esclusione di farmacie, tabaccai ed edicole. Resterebbero esclusi il 28, 29 e 30 dicembre, giorni in cui si applicherebbero le regole della zona gialla o della zona arancione a seconda della regione di appartenenza. Il premier Conte è contrario a queste drastiche restrizioni e sta cercando di scongiurarle.
Nel secondo scenario, quello che quindi è perorato principalmente dal presidente Conte, l’Italia sarebbe in zona rossa meno giorni: solo il giorno di Natale, il 26, 31 dicembre e l’1 gennaio. C’è un duro confronto anche sul 19 e 20 dicembre, ma si dovrebbe trovare l’accordo sulla linea morbida invocata da Conte. Cioè senza la chiusura di esercizi pubblici e negozi. Il premier vuole evitare la serrata nell’ultimo fine settimana di shopping prima delle vacanze natalizie, come chiede l’ala rigorista, per evitare una clamorosa retromarcia del governo rispetto alle regole introdotte con il Dpcm in vigore dal 4 dicembre. La decisione sarà comunque discussa oggi, in quella che dovrebbe essere l’ultima riunione fra Conte, i governatori e il rappresentante dei sindaci Antonio Decaro.