“Con il recupero dell’ultimo disperso, a seguito del naufragio dello yacht Bayesian avvenuto la notte del 19 agosto scorso nelle acque antistanti Porticello in provincia di Palermo, alle 13:30 di oggi si sono concluse le attività di soccorso da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco. Dei ventidue passeggeri dello yacht, quindici sono stati recuperati nelle prime fasi del soccorso. Sette le persone disperse recuperate senza vita dai sommozzatori speleo del Corpo nazionale”. A riferirlo i vigili del fuoco di Palermo.
“Sono stati cinque giorni di lunghe e delicate operazioni in mare, a circa 50 metri di profondità e in uno scenario d’intervento altamente complesso – sottolineano -. Oltre 40 gli specialisti sommozzatori, giunti dai nuclei di Sicilia, Sardegna, Campania, Lazio, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Calabria, che hanno partecipato alle operazioni in mare e che si sono alternati nelle ricerche dei dispersi. Ogni giorno il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale era composto da 27 sommozzatori, tra questi hanno avuto un ruolo fondamentale gli 11 speleo e gli 8 abilitati alle immersioni in alto fondale.
Dal naufragio fino al recupero dell’ultimo disperso i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno effettuato 123 immersioni per un totale di 4.370 minuti”.
Intanto la Procura di Termini Imerese ha disposto l’autopsia sui sette corpi delle vittime del naufragio. Gli esami saranno eseguiti dai medici dell’istituto legale del Policlinico di Palermo. Una volta affidati gli incarichi per gli esami irripetibili, saranno inviati gli avvisi di garanzia per consentire agli indagati di nominare i propri consulenti in modo che possano prendere parte agli esami autoptici. Sabato mattina alle ore 10 è in programma una conferenza stampa al Tribunale di Termini Imerese per aggiornare sull’inchiesta.