Naufragio Bayesian, l’ipotesi dei portelloni aperti e il recupero dei corpi: il quinto è già stato avvistato

comandante

Dopo giorni di ricerche, nella giornata di ieri, mercoledì 21 agosto, i sommozzatori sono riusciti a recuperare i corpi di quattro dei sei dispersi della nave Bayesian, naufragata all’alba di lunedì al largo di Porticello. Poco dopo la tragedia era stato recuperato il corpo del cuoco, unico membro dell’equipaggio deceduto nel disastro, poi le ricerche si erano concentrate sui sei passeggeri che mancavano all’appello.

I quattro corpi recuperati sono quelli di Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International, della moglie Anne Elizabeth, del legale Chris Morvillo e della moglie Nada. All’appello mancherebbero dunque l’imprenditore britannico e proprietario dello yacht Mike Lynch e la figlia 18enne Hannah. I soccorritori hanno già individuato un quinto corpo all’interno del relitto.

“Una piccola Concordia”

Le vittime, come ipotizzato, si trovavano nelle cabine, nascoste dietro materassi e suppellettili di ogni tipo. Le operazioni hanno presentato non poche difficoltà. Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza del comando generale dei vigili del fuoco, aveva spiegato che le squadre, composte da due speleo sub, potevano restare sott’acqua per un massimo di 12 minuti, due dei quali necessari per la discesa e la risalita. Il veliero è stato inoltre definito “una piccola Concordia”, con spazi estremamente angusti che rendono l’avanzata molto difficile.

Alle e squadre che operano da due giorni si sono aggiunti i sub che avevano preso parte alle ricerche della tragedia della Concordia. Il veliero britannico è adagiato sulla fiancata di dritta, in base a una prima ispezione esterna, lo scafo non presenterebbe falle e l’albero maestro in alluminio, alto 75 metri, sarebbe integro. Ad attirare l’attenzione dei sub è stata anche la grande deriva mobile dell’imbarcazione, parzialmente sollevata perché il veliero si trovava in rada. Il pescaggio in assetto di navigazione del cosiddetto corpo morto, che nel caso del Bayesian è di circa dieci metri, mira infatti ad assicurare stabilità all’imbarcazione. Il sollevamento della deriva potrebbe quindi avere in qualche modo favorito il repentino affondamento dello yacht, avvenuto secondo le riprese di alcune telecamere del litorale, nel giro di un minuto.

L’ipotesi dei portelloni aperti

Un’ipotesi avanzata dal tabloid inglese Daily Mail è quella dei “portelloni lasciati aperti”. Una grande massa d’acqua avrebbe così riempito completamente lo scafo. Una risposta ai numerosi interrogativi potrebbe venire anche dalle immagini del robot sottomarino Rov (Remotely Operated Vehicle), capace di operare sul fondale marino fino a una quota di 300 metri e dotato di un’avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate.

L’obiettivo è di raccogliere elementi utili per ricostruire la dinamica dell’incidente a beneficio della Procura di Termini Imerese che sta indagando sul fatto. Proseguono intano gli interrogatori: dopo quello di James Catfield, il comandante del Bayesien, sono stati ascoltati anche gli altri sopravvissuti.

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