Nelle prossime ore Puglia, Sicilia e Basilicata zone rosse?

I parametri che definiscono le zone di rischio non cambieranno, almeno fino al 3 dicembre. Possibile che altre quattro regioni diventino zone rosse

zona rossa

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QUESTA ERA L’IPOTESI DEL 20 NOVEMBRE ALLE ORE 7

Nulla di fatto nella riunione in videoconferenza fra Governo e Regioni che si è svolta ieri, con al centro alcuni temi legati alla gestione della pandemia di coronavirus, tra i quali i 21 parametri per decidere le zone gialle, arancioni e rosse. Questa valutazione che definisce le zone di rischio non cambierà, almeno fino al 3 dicembre. L’esecutivo quindi ha respinto la richiesta di semplificare i criteri in base ai quali le diverse parti d’Italia vengono assegnate alle fasce di rischio previste. Il presidente Iss Brusaferro ha spiegato che “il sistema dei 21 indicatori di rischio con cui si valuta la situazione delle singole Regioni è molto articolato, e richiede più indicatori per rappresentare nel migliore dei modi la realtà. È un sistema complesso, per via della complessità della struttura della sanità italiana”.

LA PRESSIONE SULLE STRUTTURE SANITARIE È ANCORA ALTA

Nel corso della riunione il ministro Speranza ha spiegato che non va sottovalutata la serietà della situazione. La pressione sulle strutture sanitarie è ancora molto alta. Significa che nelle prossime ore altre quattro regioni, Puglia, Sicilia e Basilicata, potrebbero diventare rosse secondo lo schema usato finora. I governatori hanno invece ottenuto la possibilità di richiedere ristori per le categorie più colpite dai provvedimenti. Fra gli argomenti dibattuti c’è stato anche il Natale, sul quale sia ministri che scienziati hanno ribadito che non sarà come tutti gli altri anni. Dobbiamo predisporci, hanno detto, ad un Natale più sobrio, ha detto il premier Conte.

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