Neonata abbandonata in ospedale a Palermo: la madre è stata scarcerata

Il Riesame non ha reso note le motivazioni ufficiali della decisione

neonata

Il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione della donna che aveva fatto abbandonare la figlia neonata ad ottobre. La bimba è nata da genitori romeni appartenenti a un gruppo familiare itinerante di etnia rom. Due donne,dichiarando di essere le zie, avevano lasciato la bambina all’ospedale “Di Cristina” di Palermo. Ma entrambe, dopo aver saputo che la piccola era risultata positiva al covid, erano sparite.

Il 13 novembre la bambina, dopo un mese di cure, è guarita dal covid. Intanto proseguivano le ricerche della madre, trovata poi “accidentalmente” il 15 dicembre. La donna stava sbrigando pratiche al commissariato di Catania, dove a seguito di controlli è stata riconosciuta come la madre della piccola ed in seguito arrestata per abbandono di minori.

Ora, dopo due settimane in carcere la donna è tornata libera, nonostante il Riesame non abbia reso note le motivazioni ufficiali della decisione.

La donna romena ha affermato di essere stata costretta a lasciare la figlia. Dopo avere affidato la bambina alle zie, avrebbe chiamato gli uffici del Comune. Durante la telefonata avrebbe affermato di essere rimasta bloccata in Romania per la morte della sorella, che si occupava degli altri suoi figli. Ma secondo la Procura la donna avrebbe effettuato la chiamata da Catania, motivazione che spingerebbe a pensare che l’abbandono della bambina fosse volontario.

Tuttavia la madre, mentre si trovava all’estero, ha più volte chiamato in ospedale per sincerarsi sulle condizioni della figlia. Si ritiene inoltre che possa non sussistere il reato di abbandono, in quanto avrebbe lasciato la neonata a parenti.

Nei fatti è prevalsa la tesi dell’avvocato Matteo La Barbera, che ha convinto il Riesame a scarcerare la donna, da ora in poi solamente sottoposta ad obbligo di presentazione presso la polizia giudiziaria.