Alle 7:20 di stamattina 23 dicembre ha squillato il cellulare di don Antonio Ruccia, allertato dal sensore della culla termica della sua parrocchia, una chiesa di Bari dedicata a san Giovanni Battista. L’allerta era dovuto alla presenza di una bimba nel presidio dedicato ad accogliere bimbi abbandonati: uno spazio protetto della parrocchia, a cui affidare i neonati che i genitori non possono o non vogliono tenere, che è attivo dal 1916. La prima volta è stata usata nel luglio di tre anni, fa quando un bimbo, poi battezzato con il nome Luigi, fu lasciato dai genitori. Accanto a lui c’era un biglietto su cui erano appuntate le abitudini del piccolo. A prendere la neonata tra le braccia è stato lo stesso parroco, che ha fatto subito scattare il protocollo previsto in questi casi. Quindi la chiamata a un’ambulanza ed al primario di Neonatologia del Policlinico di Bari, Nicola Laforgia. Poi, come da prassi, ha presentato denuncia ai carabinieri per allertare il Tribunale per i minorenni.
La piccola, portata al Policlinico di Bari in ambulanza per eseguire tutti gli accertamenti necessari, apparentemente è in buona salute. Chi l’ha vista la descrive “bellissima, curata e vestita bene”. Addosso aveva una tutina verde, dovrebbe essere nata circa dieci giorni fa. Sarà chiamata Maria Grazia. Don Antonio Ruccia ha spiegato: “Quando i carabinieri mi hanno chiesto come volessi chiamarla, ho risposto Maria Grazia, come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita”. La piccola sembra essere stata lasciata con molta discrezione nella culla. “Neppure la portiera del palazzo che guarda il gabbiotto con la culla si è accorta di qualcosa”, ha riferito il sacerdote, aggiungendo comunque: “Per due giorni ho trovato la culla aperta”. Forse perché qualcuno già pensava all’abbandono della piccola.
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