Neonato abbandonato in un cassonetto, a trovarlo un ragazzino di 15 anni: “Pensavo fosse un gattino”

Il bimbo sta bene: al momento del ritrovamento aveva ancora la placenta e il cordone ombelicale attaccati

neonato

Neonato ritrovato in un cassonetto dei rifiuti a Villanova Canavese (Torino). A trovare il piccolo è stato un ragazzo di 15 anni che successivamente ha allertato i familiari, i quali hanno prontamente soccorso il bimbo che aveva ancora la placenta e il cordone ombelicale attaccati. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 che lo hanno trasportato all’ospedale di Ciriè. Il neonato sta bene. Sulla vicenda indagano ora i carabinieri che stanno cercando di ricostruire quanto accaduto.  

Neonato abbandonato in un cassonetto: “Pensavo fosse un gattino”

“È stato mio figlio Casey a trovarlo per primo. Lui ha 15 anni, non riusciva a parlare e piangeva, all’inizio pensava fosse un gattino, ma poi è entrato in casa urlando “El cit, El cit” e io sono corso fuori”. Così ha raccontato Paolo Laforet, operaio di 49anni intervistato da Repubblica. “Era in una busta della spesa, una busta telata rossa del Bennet, con solo i piedini che spuntavano. Era con la testa infilata dentro. Aveva un asciugamanino piccolo piccolo che l’avvolgeva”.

“Sono uscito con mio fratello per dargli un seggiolone da mettere in auto, ho aperto il portone di casa e ho sentito come un gatto lamentarsi, ho guardato incuriosito ma poi ho capito che era un bambino – spiega il figlio -. Ero talmente spaventato che non sapevo che fare, così ho chiamato subito mio padre”.

La famiglia si è immediatamente prodigata per scaldare il neonato e ha chiamato i carabinieri e l’ambulanza. “Spero che abbia il mio nome o quello di mio figlio. Se mi chiedono di adottarlo lo faccio subito, gli do il mio cognome ma so che c’è una prassi da seguire e difficilmente sarà possibile. Per noi sinti piemontesi i bambini, le mogli e figli sono le uniche cose che contano”, ha aggiunto Paolo Laforet.

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