Neonato perde la mamma dopo un naufragio, affidato a dottoressa dell’hotspot di Lampedusa: “Amore a prima vista”

Il piccolo è stato temporaneamente affidato ad Alessandra Teresi, palermitana di 51 anni, anestesista del 118

neonato

Si chiama Ismaele il neonato di soli 6 mesi salvato dopo l’ennesimo naufragio di un barchino di migranti in area Sar. Il piccolo ha perso la mamma in quella tragedia, avvenuta il 28 aprile: la donna risulta tra i tre dispersi dopo che il natante di sette metri si è ribaltato ed è colato a picco. La Guardia costiera ha tratto in salvo 46 persone in tutto, tra cui 13 donne e 7 minori.

Il piccolo è giunto così a Lampedusa, dov’è stato visitato da un pediatra che ne ha accertato le buone condizioni di salute. Anche i poliziotti in servizio presso l’hotspot hanno iniziato a coccolarlo e a tenerlo tra le braccia. Poi l’affido alla dottoressa Alessandra Teresi, 51 anni, anestesista del 118. 

È il nostro principino“, ha detto la donna, già mamma di un adolescente, intervistata da Il Corriere della Sera nella sua casa di Palermo. “È stato amore a prima vista – ha proseguito -. Ci siamo chiesti tutti che fine dovesse fare questo bambino, non poteva entrare nell’hotspot con altre duemila persone e mi sono offerta”.

Neonato perde la mamma in un naufragio, affidato al medico dell’hotspot

Ismaele è stato temporaneamente affidato al medico rianimatore. La decisione è arrivata dai Servizi sociali e dal tribunale per i minorenni di Palermo dopo la richiesta del questore di Agrigento Emanuele Ricifari. 

“È stata una scelta naturale, scontata. Non si poteva fare altro e bisognava farlo con il cuore – racconta a Il Corriere della Sera la dottoressa Teresi -. Mio marito e mio figlio sono stati subito contenti. E così i miei genitori che ora sono di nuovo nonni. Il bimbo è stupendo, mangia, dorme, ci rende felici. I nostri amici ci hanno portato culla, giochi, abitini”.

Anche il padre di Ismaele è d’accordo con questa soluzione – spiega -. C’era una dolcezza grande nelle sue parole: ha capito che vogliamo entrambi solo il bene del piccolo”. “A lui – continua Teresi – gli scafisti hanno impedito di imbarcarsi ed è rimasto in Tunisia, lasciando andare la moglie, senza immaginare che non l’avrebbe più rivista”.

Una gara di solidarietà per il piccolo Ismaele

Ad avanzare richiesta per l’affido temporaneo di Ismaele anche una famiglia di lampedusani, che ha già quattro bambine, e diversi residenti al Nord. Il piccolo, con la sua tragica storia, ha commosso l’Italia intera, che ha dato il via a una vera e propria gara di solidarietà.

Una volta appurato che all’hotspot di contrada Imbriacola non c’era, tra i superstiti del naufragio, il padre del neonato, la prima opzione era stata il collocamento in una struttura idonea. Date le tante disponibilità giunte per un affido temporaneo, alla fine si è però deciso per questa alternativa. 

Foto da Il Corriere della Sera

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