Netflix, da marzo possibile lo stop alla condivisione delle password
Il colosso dello streaming cambia strategia: in una lettera agli azionisti descrive come imminente lo stop alla pratica di condividere l’account fuori dalla cerchia familiare
Potrebbe finire a breve l’era della password condivisa di Netflix. Il colosso statunitense dello streaming, dopo aver perso oltre 200mila abbonamenti nel 2022, ha deciso di cambiare ancora strategia. Di questo cambio di rotta se ne parlava già qualche mese fa, ma adesso potrebbe esserci la data, come riporta una lettera indirizzata agli azionisti dello scorso 19 gennaio.
Tariffa aggiuntiva
Nella sezione Product and Prices si legge: «Prevediamo di implementare la condivisione a pagamento in modo più ampio. Ad oggi la diffusa condivisione degli account compromette la nostra capacità a lungo termine di investire e migliorare Netflix, nonché di costruire i nostri affari». Leggendo la lettera agli azionisti si deduce che il cambio di strategia potrebbe avvenire a partire dal mese di marzo. Con l’introduzione delle modifiche cambia innanzitutto l’interpretazione del termine «nucleo familiare», con il quale si intenderà un gruppo di persone che vivono nella stessa casa. Per capirlo, nei test condotti negli Stati del Sud America il luogo di connessione è stato rilevato tramite l’indirizzo IP. Dopodiché, se l’anomalia dovesse persistere per due settimane, gli utenti riceveranno una notifica, con la proposta di cambiare l’indirizzo predefinito. Oppure di versare una tariffa aggiuntiva per poter utilizzare l’abbonamento in entrambe le abitazioni.
Ipotesi di aumento canone
Tuttavia, non si sa ancora di preciso a quanto ammonteranno le tariffe aggiuntive. Durante i test è stato stabilito un aumento di circa un quarto del prezzo per un piano Standard che supporta due dispositivi contemporaneamente. Se Netflix dovesse attenersi a questa pratica, ogni account secondario potrebbe costare circa 4 euro, per arrivare probabilmente a 6 nel piano Premium (quattro dispositivi collegati contemporaneamente). Inoltre, stando a quanto si legge nella lettera, non dovrebbero esserci ripercussioni sulla possibilità di godere di film e serie tv in viaggio sia da tv che da dispositivi mobili.