Spencer Elden, l’ormai uomo che, quando aveva quattro mesi, comparve sulla copertina del celebre disco Nevermind dei Nirvana, ha fatto causa alla band ed alle persone coinvolte nella realizzazione dell’album sostenendo di essere stato sfruttato. Anche se aveva accettato di ricreare la posa della copertina all’età di 17 anni per celebrare la cover dell’edizione del ventennale, in passato Elden aveva detto che il fatto di essere diventato famoso per quella foto lo aveva fatto sentire spesso a disagio.
Adesso i suoi avvocati sostengono che la copertina per come è stata pensata possa essere considerata un contenuto pedopornografico. Elden sostiene infatti che i Nirvana promisero di coprire i suoi genitali con un adesivo, cosa che non è mai avvenuta. Inoltre, secondo l’accusa, i Nirvana avrebbero usato la foto del bambino per scopi commerciali. E «sfruttato la natura scioccante della sua immagine» per «provocare una reazione sessuale istintiva» nello spettatore e promuovere la band a spese di Elden.
Nella copertina del disco Elden è un bambino che nuota in una piscina verso una banconota appesa a un amo ed è completamente nudo, coi genitali visibili. Per la foto, i suoi genitori ricevettero un compenso di 150 dollari. Ora Spencer sostiene di non aver mai acconsentito all’uso della sua immagine sulla copertina dell’album. A suo dire, neanche i genitori all’epoca firmarono alcuna liberatoria.
I componenti della band, per ora, non hanno replicato.