Nino Agostino e Ida Castelluccio, 32 anni fa l’uccisione per mano mafiosa
Il sindaco Orlando: “Dopo anni di buio, dopo anni di disattenzione e di distrazione, dopo anni di denunce, c’è finalmente un processo, che riguarda l’uccisione dell’agente Nino Agostino e della moglie Ida”
Cade oggi, 5 agosto, il 32° anniversario dell’uccisione per mano mafiosa dell’agente di Polizia Nino Agostino e della moglie, Ida Castelluccio. Assassinati sul lungomare di Villagrazia di Carini nel 1989, Nino e Ida erano davanti alla villa di famiglia per il compleanno della sorella dell’uomo. L’uccisione avvenne per mano di due sicari in moto, sotto gli occhi di Vincenzo e Augusta Agostino, genitori dell’agente che non hanno mai smesso di lottare per avere giustizia. Ida Castelluccio, al momento dell’uccisione, portava in grembo una bambina di cinque mesi.
Sul luogo dell’accaduto si è, dunque, tenuta oggi una cerimonia commemorativa, proseguita poi in cattedrale. Presente, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando.
Orlando: “Il processo dopo anni di buio”
“Dopo anni di buio, dopo anni di disattenzione e di distrazione, dopo anni di denunce portate avanti da Vincenzo Agostino, accompagnato dalla moglie Augusta, che ci ha di recente lasciato, c’è finalmente un processo, che riguarda l’uccisione dell’agente Nino Agostino e della moglie Ida”. Così ha dichiarato il sindaco di Palermo.
“Una terribile tragedia che ha colpito una famiglia, che ha colpito il Paese, che ha anche colpito le forze dell’ordine, quelle impegnate seriamente nel contrasto alla criminalità organizzata in un sistema e in un tempo nel quale tra le stesse forze dell’ordine, tra gli stessi esponenti politici, tra gli stessi uomini delle istituzioni c’era invece chi stava dall’altra parte, stava dalla parte della mafia e della criminalità organizzata. L’impunità diventa una drammatica conferma di quella compromissione. Ecco perché il processo che si è avviato, nel quale il Comune si è costituito parte civile, costituisce un elemento di fiducia e di speranza nella capacità dello Stato di espellere dal proprio interno parti marce e corrotte”.