Nei giorni scorsi il premier Mario Draghi ha annunciato che il Green pass, per chi ha completato il ciclo, sarà illimitato: già questo ha fatto capire che l’ipotesi della quarta dose stava sfumando. Ora è arrivata la conferma. Che, quindi, non è solo politica ma anche scientifica. È stato Il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini a ribadire che il quarto vaccino «non sarà una quarta dose ma un richiamo, speriamo annuale». E che «dovremo fraternizzare anche quello». Ha spiegato che «l’efficacia di questi vaccini è andata anche meglio del previsto». Aggiungendo anche: «Gli antidoti sono stati scoperti molto in fretta, e il dato degli studi è stato del 95% di efficacia. Un risultato questo che è stato confermato nel primo trimestre di utilizzo reale. Poi c’è stata una lenta graduale perdita di efficacia, dovuta anche auna variante che l’ha parzialmente ridotta. Comunque ─ ha aggiunto Magrini ─ la comunità scientifica ne ha concordemente visto lo straordinario beneficio ovunque».
Il bilancio dell’Aifa sul primo anno di vaccinazioni parla di «casi avversi rarissimi». Inoltre, nonostante la malattia sia diventando endemica, ha la caratteristica di poter colpire la stessa persona più volte. Per questo, fino a quando il virus non diventerà equiparabile davvero a un raffreddore blando, ci sarà bisogno di richiami, probabilmente annuali. E non bisogna mollare sulle vaccinazioni. Quest’ultimo appello è appropriato, Perché, i numeri degli ultimi giorni invece danno altre indicazioni. Dopo il picco di metà gennaio, in cui si superata la quota delle 700mila somministrazione al giorno, dal 30 gennaio le iniezioni dei vaccini si sono dimezzate. Si è registrato un valore medio di circa 350mila somministrazioni al giorno, ben sotto la famosa soglia delle 500mila.