Nel corso della trasmissione “Non è l’Arena”, su La7, è uscito il nome della cantautrice che ha ossessionato Antonio Di Fazio. Per la puntata di ieri sera, Massimo Giletti aveva invitato Francesco Capozza, un giornalista che era stato chiamato dall’ex manager, adesso inquisito, per una collaborazione. «L’ho conosciuto come una persona cordiale, tranquilla e affabile ─ ha detto Capozza al conduttore ─. Si vedeva che era un uomo facoltoso. Poi dopo qualche tempo mi ha chiamato e mi ha invitato a prendere un caffè a casa sua, E mi ha offerto di curare la sua comunicazione. Avevamo un accordo di 10 mila euro al mese per un anno. Io avevo una piccola società di comunicazione quindi un cliente del genere era un cliente importante. Mi ha pagato regolarmente per un piano di comunicazione e di marketing per le sue aziende che io, comunque, non ho mai ho visitato».
Inevitabilmente è venuta fuori la storia della cantautrice che ossessionava Di Fazio. Alla domanda di Giletti in proposito, l’ospite ha risposto: «Sapeva che ero in contatto con la cantautrice. Era ossessionato, ma l’ho scoperto solo più avanti. Riuscì anche a procurarsi attraverso altri canali il suo numero. La cercava di continuo. Mi ha chiesto di accompagnarlo a un concerto di questa cantautrice, e mi ha chiesto di presentargliela». In un solo mese avrebbe partecipato addirittura a ben cinque concerti. Si muoveva on una sorta di guardia del corpo, che gli faceva largo fra la folla. Ed è arrivato anche fin sotto il palco. In uno dei concerti ha portato un mazzo di rose rosse, forse 100, ed è riuscito a raggiungere il camerino. «È Paola Turci?», gli ha chiesto, incalzandolo, Massimo Giletti. «Lo ha detto lei», ha risposto il giornalista.
Comunque Capozza poi ha ammesso che il chiodo fisso di Di Fazio era Paola Turci. «Ma con le donne com’era?», lo ha incalzato il conduttore. «Mi sembrava una persona a modo ─ ha risposto l’ospite ─ . Girava con una Ferrari a noleggio, una Maserati con autista. C’era una discrepanza tra questa vita agiata e il fatto che vivesse ancora con mamma e papà, che all’epoca era ancora vivo. Le donne? A parte la morbosità per la Turci, non mi era parso un ossessionato.