Cronaca di Palermo

“Non è un tragico incidente”, dopo la morte di Mimma Faia a Palermo scatta la protesta

“Avevamo conosciuto Mimma poco meno di un anno fa, lì, a casa sua, allo Sperone; eppure Mimma è subito diventata un punto di riferimento per noi. La sua lotta per la casa e per prendersi cura della sua famiglia era e rimarrà sempre per noi un esempio di tenacia e dignità: un faro che sa orientare; anche nel buio di momenti come questo”. Così si legge in una nota di ASIA USB – Associazioni Inquilini e Abitanti che ricorda Mimma Faia, 38enne morta a Palermo folgorata da una scarica elettrica, dopo due mesi di sofferenze in ospedale.

“Ci stringiamo attorno al dolore dei figli, della sorella, del compagno, dei vicini e anche di tutte le altre persone che hanno voluto bene e sostenuto Mimma – prosegue l’Associazione – e che grazie a lei abbiamo avuto il piacere di conoscere, sentendoci anche, di farne parte. La comunità di Mimma. Nei giorni più neri, nel giorno più difficile forse, quello del suo funerale, il pensiero è rivolto ovviamente alla cura: dei suoi affetti, dei suoi cari, di tutto ciò – tanto – che ci ha lasciato. Ma il vuoto è grande, troppo grande, così tanto da lasciare spazio anche ad altri sentimenti che non siano solo il dolore e l’amore: c’è rabbia, c’è moltissima rabbia!”.

“La morte di Mimma non è un tragico incidente”

“La morte di Mimma non è un tragico incidente – si legge – sono state le condizioni di precarietà sociale ed economica a costringerla a prendersi un lavoro insicuro e sfruttato che l’ha portata alla morte.
Mimma lottava contro la cecità, l’inutilità della politica e delle istituzioni pubbliche. Ne era emblema e protagonista diretta. La completa delega al mercato privato per l’allocazione di alloggi e la sua inaccessibilità alle famiglie più povere; il distacco dell’acqua ai condomini morosi come risposta alla siccità; l’impossibilità per l’art. 5 del decreto Renzi-Lupi di un regolare allaccio alle utenze per chi è costretto ad occupare un immobile abbandonato per garantire una casa alla propria famiglia; tutte scelte politiche che hanno costretto Mimma ad affrontare spese straordinarie; l’accesso all’acqua dovrebbe essere un diritto umano, un bene essenziale e garantito, eppure a Palermo è diventata una merce da acquistare, anche a costo di un lavoro insicuro e sfruttato. Ma anche la soppressione del reddito di cittadinanza costringe migliaia di persone ad accettare proposte di lavoro senza garanzie di una paga decente e di lavorare in sicurezza”.

“Come Asia USB abbiamo lottato tanto nell’ultimo anno per conquistare la sanatoria, che avrebbe permesso a tanti di regolarizzarsi e garantire il proprio diritto alla casa, per una boccata d’aria dai ricatti di una vita nell’assenza di diritti di base, come l’acqua e la residenza; purtroppo è stata ostacolata e revocata – prosegue la nota -. Inoltre, viste le tragiche statistiche italiane, è da anni che chiediamo maggiori controlli per garantire sicurezza a chi lavora; abbiamo proposto di investire sulla sicurezza e di istituire il reato di omicidio sul lavoro. Ma anche su questo la politica si è girata dall’altra parte”.

“In migliaia come Mimma”

“Capiamo e condividiamo la rabbia contro coloro i quali, da gestori di attività, avrebbero dovuto garantire condizioni di sicurezza; e saremo dunque al fianco della famiglia per pretendere giustizia. Ma oltre ai colpevoli diretti, per noi, esistono dei complici e questi sono da ricercare tra gli scranni della politica, nelle istituzioni, nello Stato”.

“Nelle condizioni in cui era Mimma ci sono migliaia di persone nella nostra città e pensiamo che per tenere vivo il suo ricordo dobbiamo continuare a portare in alto la sua lotta, che è la lotta di tutti/e. Perché quella di Mimma non è solamente una tragedia casuale: Mimma è morta di precarietà con la complicità dello Stato! – conclude la nota – Per Mimma e per chi resta noi continuiamo a lottare! Con Mimma nel Cuore! Casa, reddito, diritti e dignità per tutte e tutti!”.

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Redazione PL