L’avvocato Salvatore Traina, per conto dei familiari del maresciallo Antonio Lombardo, ha chiesto di riesumare il cadavere ed eseguire l’autopsia del sottoufficiale, ex comandante della stazione dei carabinieri di Terrasini, poi transitato al Ros.
Lo trovarono morto nella caserma Bonsignore di Palermo nella tarda serata del 4 marzo 1995. Le circostanze riscontrate allora fecero archiviare il caso come suicidio. Adesso il legale della famiglia vuole che si riaprano le indagini, ma stavolta per omicidio e non più per istigazione al suicidio.
I familiari del maresciallo si sono rivolti ad un pool di consulenti di parte. I quali, sulla base di accurata e motivata analisi scientifica, «hanno escluso che il proiettile che ha ucciso il maresciallo provenisse dall’arma in dotazione alla vittima». Inoltre L’avvocato Traina ha scritto che la consulenza grafologica redatta sulla lettera-testamento rinvenuta accanto al corpo di Lombardo, ed eseguita da Valentina Pierro criminologa e grafologa forense, «afferma con fermezza che fu scritta da un altro soggetto che tentava di imitarne la scrittura di Lombardo»
Il maresciallo Lombardo qualche giorno prima di morire, nel corso della trasmissione di Michele Santoro ‘Anno zero’, era stato al centro di un durissimo attacco da parte dei sindaci di Palermo e Terrasini dell’epoca. Leoluca Orlando e Manlio Mele, che lo avevano accusato di essere un pezzo delle istituzioni al servizio della mafia. E nella lettera-testamento, quella che secondo i familiari non sarebbe sua, la vittima aveva scritto che gli attacchi contro di lui sarebbero stati da ricollegare al contributo che aveva fornito, sottotraccia, alla cattura di Totò Riina, avvenuta due anni prima della morte del maresciallo, il 15 gennaio 1993.
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