Non ancora recuperato il corpo che potrebbe essere del padre di Benno

Stamattina sono riprese le ricerche di Peter Neumair, il padre di Benno. Ieri nell’Adige era stato individuato un corpo

Benno

Sono riprese questa mattina le ricerche del corpo di Peter Neumair, il papà di Benno. Continuano nello stesso punto in cui ieri, i vigili del fuoco, impegnati nelle ricerche dell’uomo scomparso, poco dopo le 12, durante un giro di controllo, avevano individuato nell’Adige un grosso oggetto. Una sagoma, che poteva essere un corpo.

Una scoperta compiuta grazie all’ecoscandaglio, nel tratto di fiume che scorre proprio dietro l’area di servizio Laimburg est, sulla corsia nord dell’ autostrada A22. Normale, quasi scontato pensare che si trattasse della salma di Peter, il sessantatreenne scomparso insieme alla compagna Laura Perselli, il 4 gennaio scorso. La sofisticata apparecchiature dei vigili del fuoco ha rilevato la presenza di quello che tutti pensavano e speravano fosse il corpodel papà di Benno, a circa due metri di profondità. In un punto che si trova 9 chilometri a nord dal punto in cui era stato avvistato il corpo della compagna.

I MEDIA GIÀ HANNO ASSICURATO CHE ERA STATO TROVATO IL CORPO DI PETER

Mentre le operazioni dei vigili del fuoco per cercare di raggiungere e recuperare il corpo proseguivano senza sosta, le conferme e le smentite sul ritrovamento della salma di Peter si sono susseguite a ritmo serrato. È mancata, una fonte ufficiale per informasse i media su quanto stava accadendo nel fiume. È per tutto il pomeriggio si sono diffuse notizie contraddittorie, anche a livello nazionale. Quella che inizialmente era una “sagoma scura” sul fondale, è poi diventata un non ben identificato “corpo”. Per un po’ è parso certo si trattasse proprio del padre di Benno. Siti online e trasmissioni televisive hanno anche assicurato che il suo recupero fosse imminente. Notizie sistematicamente spazzate via da smentite e correzioni, tutte anch’esse prive di alcuna ufficialità.

LA BATTAGLIA DEI VIGILI DEL FUOCO

Purtroppo attorno alle 18, con l’arrivo del buio e la visibilità ormai ridottissima, ha costretto a sospendere le operazioni di ricerca. Che sono riprese questa mattina. Quella portata avanti ieri pomeriggio è stata una battaglia per cercare di strappare all’Adige il corpo intravisto. Che giace, probabilmente incastrato, a una profondità di circa due metri. Un confronto durissimo perché ieri, la corrente nel fiume, ingrossato dalle recenti piogge e dallo scioglimento della neve in quota, era fortissima. Fino a quando è stato possibile, alcuni sommozzatori dei vigili del fuoco volontari hanno cercato, assicurati da una corda, di calarsi sul fondale in due distinte immersioni per cercare di esaminare più da vicino la zona. Una tenacia, la loro, che purtroppo non ha avuto il premio sperato.