“E adesso invece non ci credo più, non credo più a niente e la mia vita non la rischio più per nessuno e per niente“. É ciò che scriveva il 16 giugno del 2017 sul suo profilo facebook Roberta Siragusa, la ragazza strangolata e gettata in un dirupo sabato notte a Caccamo. Gli inquirenti esamineranno i profili social della 17enne per scavare anche nel suo passato. Un post come questo non può passare di certo inosservato. Potrebbe anche essere il malessere di un’adolescente – Roberta all’epoca di quel messaggio aveva quasi 14 anni – ma potrebbe anche nascondersi altro dietro a quelle parole.
Perché Roberta scrive che avrebbe rischiato la vita per qualcuno e che da quel momento in poi non l’avrebbe più fatto? Rischiare per chi e per che cosa? La ragazza scrive pure “non credo più a niente“. Dunque qualcuno l’aveva illusa e poi delusa?
Qualche giorno prima, il 28 maggio dello stesso anno, Roberta Siragusa scriveva: “La vita non è come le favole. Qui, i cattivi vincono, i buoni restano fottuti“. E il 23 maggio: “Fare a pezzi è facile, il difficile è rimetterli insieme!” Poi due emoticons: un cuore nero e le corna. Il 2 giugno del 2017 la 17enne di Caccamo scrive un post taggando un’amica: “Lei è la mia migliore amica perché ha raccolto tutti quei pezzi del mio cuore in frantumi e li ha ricuciti con pazienza“. Tutto sembrerebbe ricondurre ad una delusione amorosa che avrebbe fatto molto male all’allora tredicenne. Per chi soffriva Roberta? Chi sono i cattivi di cui parla? Per chi, come scriveva lei stessa quel 16 giugno di quasi quattro anni fa, Roberta aveva rischiato la vita e aveva deciso di darci un taglio?
Tracce che potrebbero anche rivelarsi irrilevanti, magari solo pensieri resi drammatici dalla tenera età della ragazza, ma che meritano un certo approfondimento da parte di chi sta indagando sull’omicidio. Il fidanzato 19enne della giovane, Pietro Morreale, intanto, messo sotto torchio per tutta la notte dagli inquirenti, probabilmente su consiglio del suo legale, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il pm lo ha messo in stato di fermo. Su di lui, al momento, pendono gravi indizi di colpevolezza per omicidio volontario e occultamento di cadavere.