Dalle testimonianze degli amici alla disperazione dei parenti. Quella di Roberta Siragusa, il cui corpo è stato rinvenuto carbonizzato nelle campagne di Caccamo è l’ennesima vicenda di femminicidio che lascia sconcertati. Si può mai morire così giovani per motivazioni assolutamente inaccetabili? E’ ciò che si chiede nonna Antonina Brancato. ““Vogliamo giustizia. Pietro deve dire cosa è successo. Se non è stato lui chi?”
“Roberta non meritava questa fine. Meritava di avere un matrimonio, una vita felice e normale come tante altre ragazze. Purtroppo tutto questo le è stato tolto. Roberta e Pietro stavano insieme da un paio d’anni. Roberta era contenta si amavano. Questo amore malato è spuntato dopo. Noi non sapevamo nulla. Mia nuora non mi ha detto nulla di gesti violenti”.
La nonna di Roberta ha però più di un presentimento. “Chiediamo giustizia quella che ci spetta. Dovrebbe passare quello che ha fatto passare a noi. Lui ora si dichiara innocente. Lui era lì con lei. Tu porti i carabinieri da qualche parte allora tu sai. Se non è stato lui chi? Lui deve dire quello che è successo. Abbiamo letto che le manca. Dice che le manca, perché non ci ha pensato prima. Io l’ho allevata per dieci anni. Ho cresciuto sia lei che il fratello. Per i miei nipoti provo tanto affetto. Roberta mi manca. Era l’unica nipote femminuccia, Era bella allegra, solare e sorridente con suo padre e sua madre molto affettuosa e in famiglia si amavano”.