La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza ha lasciato la Sicilia in zona arancione, assieme a Sardegna e Valle d’Aosta. Tutta l’Italia è in giallo, tranne le due isole e la piccola regione del Nord. Per quanto riguarda la Sicilia, se è rimasta in arancione lo deve solo ad una regola stabilita dalla Cabina di regia nazionale. In essa è stabilito che il passaggio da una zona a quella migliore deve avvenire dopo due settimane di numeri positivi. Nell Sicilia, purtroppo, non ci sono stati questi ultimi quattordici giorni consecutivi di miglioramenti, e quindi è stata condannata all’arancione ancora per un ‘altra settimana. Al termine della quale, lunedì 17 maggio, i siciliani potranno quasi certamente godere delle attenuazioni e dei privilegi previsti dalla zona gialla, attualmente in atto su quasi tutto il territorio nazionale.
Quindi ancora una settimana di arancione, nonostante che i numeri del monitoraggio Covid relativi al periodo che va dal 26 aprile al 2 maggio, diffusi ieri, dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità, abbiano declassificato il rischio sanitario della regione da «moderato» a «basso». E l’oscillazione dell’indice di contagio sa sceso sotto 1, cioè sotto il livello che determina l’arancione. Si è attestato a 0,85, più basso del valore medio nazionale, che è di 0,89. Ma i miglioramenti risultano anche da altri parametri. Nell’ultima settimana, come documentato dai dati pubblicati dal Giornale di Sicilia, l’andamento settimanale dei contagi è sceso dal -10,8% al -17,1%, e il tasso di saturazione dei posti letto ospedalieri è anch’esso in flessione, dal 20 al 19%. Assieme a quello delle terapie intensive, sceso dal 33 al 30%. E, ancora, è in discesa pure il rapporto tra nuove infezioni e popolazione, passato da 146 a 129 casi ogni 100mila abitanti.
La Sicilia, con tutti questi valori elencati, da lunedì 10 maggio dovrebbe essere in zona gialla. Ma, burocraticamente, la normativa vigente in materia di Covid lo vieta. La regola dei 14 giorni consecutivi contenuta nel Dpcm dello scorso marzo, prevede che per scalare un colore occorre mantenere per due settimane consecutive parametri di rischio inferiori alla tonalità fissata per ordinanza ministeriale. Per cui, la Sicilia potrà dire addio all’arancione solo il 17 maggio. A patto che il monitoraggio di venerdì prossimo, quello relativo al periodo 3-9 maggio, non registri improvvise impennate del virus. Ma visto che la curva epidemiologica dell’Isola sembra aver imboccato la discesa, sembra un evento molto improbabile.