Ce la faremo, ma non così… Notte pazza a Palermo, tra movida sfrenata e accoltellamenti

A che servono decreti, ordinanze e sacrifici, soprattutto economici, se poi tutto è vanificato da comportamenti scellerati e da mancanza di rigore?

Botte da orbi e coltellate, due feriti, uno dei due grave, costole rotte, dita fratturate, occhi neri, assembramenti e mascherine free. È questo il bilancio di una notte pazza a Palermo e dintorni.

«Era meglio quando si stava peggio» è il commento più gettonato sui social, dove si stanno diffondendo le foto di una notte balorda, l’ennesima. Al motto di «non ce n’è covidde», migliaia di ragazzi si sono riversati in strada, con assembramenti «che nemmeno in tempi normali» forse si sono mai visti. E questa volta ovunque ci fosse un alito di vita, quasi sempre senza mascherina. Comportamenti scellerati a cui non si riesce a dare un freno.

A CHE SERVONO LE REGOLE SE POI IN POCHI LE RISPETTANO?

A questo punto, ci si domanda, a che servono i decreti e le ordinanze? A cosa serve chiudere attività, far crollare l’economia, imporre regole e disciplina, con restrizioni e provvedimenti che non si riesce a fare rispettare adeguatamente? Tanto vale riaprire tutto e, come si dice dalle nostre parti, «comu arriniesci si cunta». 

Stanotte le forze dell’ordine giravano per i locali e a diversi clienti seduti ai tavolini chiedevano il loro grado di parentela e di compilare una autocertificazione che la comprovasse. A poche decine di metri, invece, liberi in strada, c’erano giovani quasi tutti privi di mascherina, visibilmente assembrati, pericolosamente liberi e vicini.

LIBERI DI FARSI MALE

Piazza Magione, via Spinuzza, piazzetta della canna, via squarcialupo, vucciria, via maqueda, mondello: liberi tutti, di fare, di strafare e di accoltellarsi. Sì, perché è successo anche questo in questa notte pazza palermitana. Per futili motivi alcuni minorenni si sono «scannati» davanti ad una piazza valdesi gremita di teenager. Volanti a sirene spiegate, ambulanze, fuggifuggi generale e giovani in codice rosso e giallo. Uno ha rischiato perfino di morire, con una coltellata vicinissima a un polmone. Liberi di farsi male, con covid o senza covid. Ma se anarchia deve essere che lo sia per tutti. Liberi tutti o liberi nessuno. Il covid è ancora forte fra di noi? Perché si è allentata improvvisamente la mano dei controlli? Perché il pugno duro adottato fino a qualche settimana fa è diventato ben meno di una carezza? Le regole valgono solo per i “regolari” o valgono per tutti? Tutte domande che meritano presto risposte certe, perché se si può già tornare a ballare, ricominceremo volentieri a farlo tutti, al ritmo della movida o anche di più. 


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