Aifa autorizza nuova arma contro il Covid: è l’anticorpo monoclonale

Grazie al fatto che i nuovi preparati saranno somministrabili attraverso una semplice iniezione intramuscolo – e non solo con endovenosa- si potranno usare a casa

Una nuova arma per combattere il Covid 19. A lanciarla, previo aggiornamento delle modalità di utilizzo degli anticorpi monoclonali anti Covid-19, in relazione alle nuove evidenze di letteratura che si sono rese recentemente disponibili, è l’Aifa. Si tratta dell’anticorpo sotrovimab, che ha dimostrato un favorevole rapporto beneficio/rischio anche nei confronti delle principali varianti circolanti di Sars-CoV-2. Anche per l’approvazione di questo nuovo anticorpo si è fatto ricorso alla procedura di autorizzazione alla temporanea distribuzione con Decreto del Ministro della Salute, e questo anticorpo si aggiunge pertanto agli altri già disponibili: bamlanivamb/etesevimab e casirivimab/imdevimab. 

NETTA RIDUZIONE MORTALITA’

Notizie confortanti provengono dunque dai laboratori, laddove, secondo l’Aifa, i risultati dello studio clinico internazionale “recovery”, hanno mostrato un beneficio in termini di mortalità e di riduzione del rischio di progressione di malattia (ricorso alla ventilazione meccanica o evento morte) del trattamento con casirivimab e imdevimab nei pazienti adulti ospedalizzati per Covid-19, anche in ossigenoterapia convenzionale (non ad alti flussi e non in ventilazione meccanica), e con sierologia negativa per gli anticorpi IgG anti-Spike di Sars-CoV-2.

CURARONO TRUMP

Anticorpi monoclonali, ricordiamolo, capaci di conquistare la ribalta della cronaca quando furono utilizzati, con successo, ad ottobre dello scorso anno, per curare l’allora presidente americano Donald Trump, contagiato dal Covid. Si tratta degli anticorpi monoclonali, approvati in via sperimentale, ma considerati sicuri e molto efficaci, secondo i primi studi, anche contro la variante Delta.

LA GRANDE COMODITA’

Una caratteristica che li rende ancora più vantaggiosi, come spiega al CdS Giuseppe Nocentini, professore associato di Farmacologia all’Università di Pisa, membro della Sif (Società italiana di farmacologia), è che “basta una semplice iniezione intramuscolo e questo permette di farne uso anche a casa del paziente (ovviamente solo su prescrizione medica), senza la necessita di recarsi in un ambulatorio». Da qui la decisione da parte dell’Aifa di accelerare il loro utilizzo.