Nuova autopsia sul corpo di Aldo Naro, i genitori: «Vogliamo la verità»

Sopravvivere ai propri figli è innaturale di per sè, qualunque sia la causa della loro morte. Ma diventa oltremodo difficile rassegnarsi quando, la scintilla che porterà al definitivo distacco sai che è scattata all’interno di una discoteca, in un contesto di per sè ludico e gioioso. Quella sera di febbraio del 2015, all’interno della discoteca “Goa” allo Zen di Palermo, nessuno avrebbe infatti potuto mai immaginare che Aldo Naro, un giovane medico sancataldese, di lì a poco sarebbe stato picchiato mortalmente. Vicenda impossibile da accettare, tanto che, da allora, i genitori del ragazzo da poco laureato hanno condotto una battaglia serrata alla ricerca della verità. Coadiuvati dagli avvocati Salvatore e Antonino Falzone, i quali hanno anche depositato una consulenza di parte –  firmata dai medici catanesi Giuseppe Ragazzi e Salvatore Cicero –  che sconfessa la tesi sostenuta dal professore Paolo Procaccianti, secondo cui Aldo Naro sarebbe morto a causa di un solo calcio alla nuca,  Rosario e Anna Maria hanno ottenuto una nuova perizia. 

Il corpo del figlio, per decisione del gip Tribunale di Palermo Filippo Serio, sarà riesumato e sottoposto a nuova autopsia. L’incarico è stato affidato a un collegio peritale composto dai professori Pietrantonio Ricci, Domenico Laganà e Umberto Sabatini (ordinari all’università Magna Grecia di Catanzaro). All’udienza del 24 luglio, i periti hanno prestato giuramento e illustrato le modalità di svolgimento delle operazioni che inizieranno all’inizio di settembre.

Dopo la riesumazione, il cadavere del giovane medico sarà sottoposto a esame diagnostico mediante il moderno metodo della “virtopsy” in formato 3D.
Grazie a questa consulenza siamo riusciti a ottenere da parte del Gip di Palermo l’iscrizione nel registro degli indagati per il reato di omicidio volontario in concorso di tre buttafuori in servizio al Goa. Dunque ricominciano le indagini. Si tratta di un primo passo importante in questa oscura e per certi versi inquietante vicenda”, spiegano gli avvocati Falzone.

I genitori di Aldo intanto, da sempre convinti che a uccidere il proprio figlio non sia stato il minorenne reo confesso ma anche più soggetti maggiorenni, continuano con tenacia la ricerca della verità sull’omicidio del figlio.

Accettare che il corpo di Aldo venga riesumato, trasportato a Catanzaro e sottoposto a una nuova autopsia – affermano – è per noi l’ennesimo insopportabile dolore. Speriamo soltanto che questo esame riesca a fornire elementi utili per dimostrare processualmente ciò di cui siamo da sempre convinti. Ciò anche in considerazione del fatto che il professore Procaccianti non ha mai depositato la prima Tac in Procura e che il Policlinico Giaccone non ha inspiegabilmente conservato il dischetto”.

Si tornerà in aula per sentire i periti sull’esito dei loro accertamenti il 15 gennaio 2021.

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Redazione PL