La Nuova Iside è ancora nei fondali del mare Mediterraneo. Si tratta dell’imbarcazione naufragata nella notte dello scorso 12 e 13 maggio a largo di San Vito Lo Capo. I familiari dei tre pescatori che hanno perso la vita a bordo della nave sono in attesa che si ritrovi ancora il corpo di Vito Lo Iacono. Per questa ragione hanno presentato una richiesta, alla Camera dei Deputati a Roma, al Presidente del Consiglio Conte e al Presidente della Repubblica Mattarella, affinché il relitto venga recuperato.
“L’affondamento della Nuova Iside ha stravolto e sconvolto le nostre vite – dicono i parenti delle vittime -, abbiamo perso i nostri figli e i nostri compagni di vita e questo dolore è reso più grande dal sapere Vito non ancora tornato in porto. Abbiamo, infatti, rivolto un appello allo Stato affinché gli organi competenti dispongano, nel più breve tempo possibile, il recupero del relitto della Nuova Iside in cui, verosimilmente, è rimasto Vito“.
Questo pomeriggio il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, è andata in visita alla famiglia Lo Iacono proprio a Terrasini. Nell’incontro, organizzato dal sindaco del Comune Giosuè Maniaci, i familiari del disperso hanno nuovamente ribadito le loro richieste in presenza del legale Aldo Ruffino.
Il recupero dell’imbarcazione, situata a 1400 metri nel fondo del mare, può essere fondamentale ai fini dell’indagine coordinata dalla Procura per accertare le cause della tragedia. “Nel relitto giace ancora il corpo del giovanissimo Vito – sostengono i familiari-. L’imbarcazione deve essere recuperata affinché il giovane comandante possa trovare, finalmente, il suo porto sicuro e mitigare, ove possibile, lo strazio ed il dolore di una madre, di una compagna e dei familiari tutti”.
Foto e video di Marcella Chirchio