Nuova legge licenziamenti, se arrivi tardi anche di un minuto di buttano fuori: adesso il datore di lavoro può farlo | Molti posti a rischio
Arriva la nuova legge sui licenziamenti. Da questo momento in poi se tardi anche solo di un minuto, finiscono per licenziarti in tronco.
Non è certo una novità la presenza dei posti di lavoro del classico ritardatario di turno. Gli stessi dipendenti possono vedere questa tipologia di comportamento come una mancanza di rispetto, un’assenza di serietà da parte del lavoratore, che non rispetta quelli che sono i tuoi doveri.
Sia ben chiaro, il contrattempo può capitare veramente a chiunque, ma purtroppo da oggi la legge parla chiaro. Tutti i dipendenti saranno costretti a partire molto prima da casa, per evitare di fare ritardo e di essere licenziati.
Gli anziani ci direbbero meglio cinque minuti prima che cinque minuti dopo, un modo di dire che ad oggi se non viene preso come sempre potrebbe costare il posto di lavoro.
Se i dipendenti vogliono che i loro diritti vengono rispettati, chiedono aumenti salariali e orari di lavoro che permettono di gestire al meglio la propria occupazione e la propria vita privata, i capi d’azienda chiedono maggiore precisione e puntualità.
Se arrivi tardi adesso posso licenziarti in tronco
Ci sono alcune mansioni per cui la puntualità si rivela veramente indispensabile. Proprio per questo motivo è stato deciso di introdurre una nuova regola, che permetterebbe all’aziende di provvedere al licenziamento per giusta causa tutti i dipendenti che arrivano in ritardo. Non parliamo di una serie di richiami, ma piuttosto di un singolo ritardo, che può portare al licenziamento immediato. Considerando la difficoltà di trovare nuovo lavoro da parte dei cittadini italiani, si rivela indispensabile riuscire a rispettare quelli che sono gli orari decisi in sede contrattuale.
Questo è quello che è stato ribadito anche dalla Corte di Cassazione, quando al suo giudizio sono stati posti alcuni casi specifici. I giudici hanno deciso di dare ragione al datore di lavoro che aveva provveduto a licenziare i dipendenti ritardatari.
Se sei un ritardatario cronico, questo lavoro non fa per te
A spiegarci che un singolo ritardo può costare il posto di lavoro, è l’ordinanza numero 26.770 del 2004 della Corte di Cassazione. Ad essa era stato sottoposto il caso di una guardia giurata che per 40 minuti di ritardo al lavoro si è visto recapitare la lettera di licenziamento. Considerando la particolarità del lavoro, il giudice hanno deciso di dare ragione al datore di lavoro, confermando quindi il licenziamento del dipendente.
Il ritardo della guardia giurata, che non aveva letto un SMS in cui veniva comunicato un cambio di orario, avrebbe compromesso il servizio di vigilanza, andando a creare una situazione di potenziale pericolo per l’ambiente di lavoro in cui esso doveva essere presente. Questa è la base su cui il licenziamento del dipendente è stato confermato.