Nuova social card per la spesa da 460 euro, si amplia la platea dei beneficiari: ecco chi può averla
Nuova social card per la spesa dal valore di 460 euro in favore delle famiglie numerose. Il contributo una tantum, adottato dal governo, si estenderà ad una platea più ampia di beneficiari. Circa 1 milione e mezzo di persone meno abbienti con un ISEE fino a 15.000 euro, tra 50.000 e 100.000 in più rispetto all’anno precedente.
Oltre ai 600 milioni stanziati nella legge di Bilancio – recupererà circa 50 milioni dai fondi non spesi lo scorso anno. I beneficiari potranno utilizzare la carta per l’acquisto di una vasta gamma di cibi e bevande, seguendo la lista stabilita.
Chi sono i beneficiari?
I beneficiari della misura, che non devono presentare domanda, sono individuati tra i cittadini appartenenti ai nuclei familiari (composti da almeno tre persone), residenti nel territorio italiano, in possesso dei seguenti requisiti alla data di pubblicazione del decreto:
● Iscrizione nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale);
● Titolarità di una certificazione ISEE ordinario, in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15.000 euro.
Gli esclusi
Di seguito sono elencati i beneficiari esclusi e i beni per i quali la Social Card non è applicabile:
- Titolari dell’Assegno di inclusione;
- Percettori di Naspi;
- Coloro che ricevono l’indennità sociale di disoccupazione per i collaboratori Dis-Coll;
- Individui che ricevono l’indennità di mobilità, fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito e cassa integrazione guadagni (Cig).
Social card: cosa si può acquistare?
La card consente l’acquisto di una serie di prodotti alimentari definiti da una lista pubblicata dal ministero dell’Agricoltura e dell’Economia. Questa lista include 23 voci tra cui latte e derivati, uova, olio (di oliva e di semi), panetteria, pasticceria, biscotti, alimenti per la prima infanzia, ortaggi, conserve di pomodori, caffè, tè, camomilla, farina, pasta, altri cereali, zucchero, miele e pesce fresco. Per utilizzare la carta, è necessario verificare che l’esercizio commerciale sia convenzionato.