Nuova tassa, adesso dovrai pagarla per lo shopping online: addio prezzi vantaggiosi | Vai a spendere di più

Shopping online - fonte pexels - palermolive.it

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Siamo sicuri che gli acquisti on line siano vantaggiosi? E’ in arrivo un costo aggiuntivo che ti farà ricredere

Acquistare prodotti online da Paesi extra-UE, come la Cina, comporta il rispetto di obblighi doganali e fiscali. In particolare, è previsto il pagamento dell’IVA su tutti gli acquisti, indipendentemente dal valore della merce. Per gli acquisti di valore superiore a 150 euro, si applicano anche i dazi doganali, calcolati in base alla categoria del prodotto e al Paese di provenienza. Inoltre, per specifiche categorie di prodotti come alcolici, profumi e acqua da toletta, sono sempre dovuti dazi, IVA e, nel caso degli alcolici, anche le accise.

Questi oneri possono essere richiesti direttamente dal corriere, che si occupa delle formalità doganali. L’acquisto di tabacchi lavorati tramite internet, invece, è vietato. Per dettagli sulle aliquote specifiche, si può consultare la tariffa doganale TARIC disponibile sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Chi acquista prodotti contraffatti, riconoscibili per il prezzo sospettosamente basso o per altre anomalie, rischia sanzioni amministrative pecuniarie che vanno da 100 a 7.000 euro per gli acquirenti privati.

Se l’acquirente è un operatore commerciale o un importatore, le sanzioni sono ben più elevate, con un minimo di 20.000 euro fino a un massimo di un milione di euro. In tutti i casi, la normativa prevede anche la confisca amministrativa della merce. Questi provvedimenti sono volti a tutelare i diritti di proprietà industriale e a contrastare la diffusione di prodotti che violano le norme sull’origine e provenienza. Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale delle vendite online tramite e-commerce.

L’Italia è prima in Europa e quarta nel mondo per accelerazione nella corsa allo shopping online nel 2021, con una crescita degli acquisti pari al 78% in più rispetto al 2020. Lo sviluppo di importanti “marketplace” come Amazon, Ebay, Etsy, ha fatto sì che gli utenti finali prendessero sempre più fiducia sugli acquisti online, sostituendoli pian piano nelle loro abitudini giornaliere agli acquisti effettuati presso supermercati, centri commerciali o televendite.

Nuove regole per contrastare il dominio dei colossi cinesi

L’Unione Europea sta valutando l’introduzione di una nuova tassa per gli acquisti online, con l’obiettivo di arginare la crescita dei colossi cinesi come Temu, Shein e AliExpress. Queste piattaforme offrono prodotti a prezzi bassissimi, ma spesso sollevano dubbi riguardo alla qualità dei materiali utilizzati e al trattamento dei lavoratori. Il prezzo ridotto, tuttavia, crea un evidente squilibrio competitivo per le aziende europee, che devono rispettare normative più rigide in termini di sicurezza e diritti dei lavoratori. Per proteggere il mercato interno e garantire una concorrenza leale, l’Europa sta pensando di modificare la soglia attuale per l’applicazione dei dazi doganali sulle importazioni dalla Cina.

Come già detto i dazi doganali si applicano solo agli acquisti superiori a 150 euro. Tuttavia, la Commissione Europea sta considerando di abbassare questa soglia, il che potrebbe comportare l’aumento dei prezzi per i consumatori che acquistano prodotti su Temu, Shein e AliExpress. I dazi, che sono imposte protezionistiche a carico dell’acquirente, vengono calcolati in base al tipo di prodotto e al paese di origine. Ad esempio, per una T-shirt importata dagli Stati Uniti nel Regno Unito, si applicano dazi del 12%. Questa misura punta a limitare la circolazione di beni a basso costo che penalizzano il commercio locale, aumentando così la competitività delle imprese europee.

Shopping online - fonte pexels - palermolive.it
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L’impatto per i consumatori e le reazioni delle aziende

Se la proposta sarà approvata, i consumatori europei potrebbero vedere un aumento dei prezzi per gli ordini effettuati su queste piattaforme cinesi. Questo perché i dazi doganali, sebbene materialmente versati dai venditori o dai trasportatori, ricadono in ultima analisi sull’acquirente. La risposta delle aziende cinesi non si è fatta attendere: Temu ha dichiarato di essere pronta ad adeguarsi alle nuove normative europee, purché queste siano eque. AliExpress, dal canto suo, ha affermato di essere già in contatto con i legislatori per garantire la conformità alle nuove regole.

La modifica della soglia dei dazi doganali rappresenta un chiaro tentativo dell’Europa di proteggere il proprio mercato interno e sostenere le imprese locali che faticano a competere con i prezzi estremamente bassi dei colossi cinesi. Riducendo il limite per l’applicazione dei dazi, si cerca di scoraggiare le importazioni a basso costo, rendendo i prodotti europei più competitivi. Tuttavia, questa misura potrebbe suscitare preoccupazioni tra i consumatori, che rischiano di affrontare prezzi più elevati per i loro acquisti online, generando un dibattito su quale sia il giusto equilibrio tra protezione economica e convenienza per gli acquirenti.